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Schio

Guarrera, un viaggio a piedi alla fine del mondo

Il maladense ha percorso più di dodicimila chilometri trascinando il suo carrettino
Nicolò Guarrera
Nicolò Guarrera
Nicolò Guarrera
Nicolò Guarrera

Dal deserto alla vegetazione rigogliosa, tra vulcani e cascate. Continua il viaggio del maladense Nicolò Guarrera, impegnato nella suggestiva impresa di compiere il giro del mondo a piedi. Guarrera, 29 anni, il 9 agosto scorso ha festeggiato il secondo anno di cammino e oggi si trova in Cile, per la precisione in Patagonia. Dopo aver attraversato il deserto di Atacama, considerato la zona più arida del pianeta, il giovane camminatore si è trovato di fronte a paesaggi mozzafiato e ha già sperimentato l'ospitalità della popolazione.

Guarrera: «In tanti mi hanno aperto la porta di casa»

«In tanti mi hanno aperto le porte delle loro case - racconta -. Un giorno, mentre camminavo, un cileno mi si è avvicinato in auto, mi ha chiesto cosa stessi facendo e gli ho raccontato del mio progetto. Subito mi ha invitato a casa sua e mi ha ospitato per la notte: mi aveva conosciuto appena due minuti prima, per strada».

Diversi, in questa fase del viaggio, sono stati gli incontri interessanti. «Sono stato ospite di due ragazzi che per vivere vendono vecchi libri in bicicletta - continua Nicolò -. Quando hanno saputo che ero italiano hanno iniziato a parlarmi di Umberto Eco, Dario Fo, Luigi Pirandello. Qui, poi, è molto diffusa l'usanza dell'artigianato fatto in casa, anche per sbarcare il lunario: a Panimavida ho visto gente che faceva il cemento per poi modellarlo in sottovasi e altri articoli, altri che realizzavano fermacapelli, collane, segnalibri coloratissimi con i crini di cavallo».

Un carrettino come compagno

Accompagnato solo da Ezio, il fidato carrettino che lo segue trasportando i viveri e i pochi bagagli, in questi mesi il giovane maladense sta percorrendo da cima a fondo tutto il Sudamerica e ha già superato l'ambizioso traguardo dei 12 mila chilometri percorsi. Dopo l'aridità del deserto, davanti agli occhi del viaggiatore si è aperto dunque uno scenario radicalmente diverso: le frequenti piogge che cadono al sud fanno sì infatti che in questi luoghi la vegetazione sia lussureggiante e la natura saluti il visitatore con una varietà sorprendente. «Questa terra è ricca di parchi nazionali - continua Nicolò - tra cui il parco 7 Tazas, che comprende un sistema di cascate composto da 7 bacini d'acqua collegati tra loro: un luogo bellissimo».

Dopo essere stato ospitato dal guardaboschi locale, che lo ha accolto nel suo alloggio, il camminatore ha proseguito verso il parco nazionale del vulcano Antuco, ma una forte nevicata lo ha costretto a cambiare destinazione. Continuando verso sud, il giovane ha percorso il circuito dei 7 laghi, in estate una delle località turistiche cilene più rinomate. D'inverno, però, l'area è nota per le abbondanti precipitazioni.

«Ho preso un sacco di pioggia - racconta ancora Nicolò -. La difficoltà, in questa fase, era riuscire ad asciugarsi: non potevo dormire in tenda. Anche qui, però, ho trovato molta ospitalità tra le famiglie del posto, che mi hanno accolto nelle loro abitazioni».

A Neltume nel museo della repressione

Dopo una tappa nel villaggio di Neltume, sede di un museo che racconta la dura repressione cui fu soggetta la popolazione, organizzata in una comune operaia, da parte del regime di Pinochet, e dopo aver camminato sul bordo del cratere del vulcano Chaiten, che nel 2008 eruttò causando l'evacuazione di gran parte della popolazione locale, Nicolò è arrivato a Puerto Montt, dove ha concluso il secondo tratto di attraversamento del Sudamerica.

«Il mio prossimo obiettivo è Ushuaia, nella Terra del Fuoco, una città situata alla fine del mondo - spiega -. Da lì partirò per il trasferimento in Australia, dove continuerò a camminare». Dopo essere partito da San Tomio, aver percorso Francia e Spagna ed aver attraversato l'Atlantico, il camminatore maladense sta quindi per chiudere la sua esperienza nel continente americano. Dopo la sfida dell'Australia, lo attende l'Asia, tra Malaysia, Thailandia, India, Cina, Iran, Turchia, Grecia e infine il ritorno a casa.

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