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Schio

Elude le espulsioni rifiutando il tampone e scatena il caos in negozio

Safa Eddine Rabeh davanti alle telecamere di Rete 4
Safa Eddine Rabeh davanti alle telecamere di Rete 4
Safa Eddine Rabeh davanti alle telecamere di Rete 4
Safa Eddine Rabeh davanti alle telecamere di Rete 4

Il curriculum di Safa Eddine Rabeh, il tunisino di 41 anni già portavoce di un’associazione culturale islamica thienese da tempo salito alla ribalta per occupazione abusiva di immobili a Schio e denunce varie, si arricchisce di due nuove querele.

I fatti Nello scorso fine settimana è tornato alla carica dei negozianti di piazzetta San Gaetano, da cui era stato già querelato per episodi di violenza. Secondo quanto riportato dalla polizia locale, a cui la commerciante di origine nigeriana si è rivolta, si sarebbe messo ad urlare e ad agitarsi. In difesa della donna è intervenuto un cliente originario del Bangladesh residente a Schio ma Rabeh lo ha spinto contro la vetrata del negozio, che è andata in frantumi, procurandogli una ferita sanguinante alla coscia destra causata dai vetri rotti. “Ti ho visto in faccia, ti vengo a cercare e ti uccido” lo avrebbe poi minacciato il tunisino. L’uomo è finito in ospedale per le medicazioni. Poi, recatosi al comando di polizia locale, ha riconosciuto in Rabeh, visto in foto, il suo aggressore e lo ha denunciato per lesioni e minacce. 
La negoziante a sua volta, esasperata dalle continue visite del tunisino, «che mi ha costretto persino a cambiare fornitori e più volte ha minacciato di uccidere me e mio marito», lo ha denunciato per atti persecutori. 
La polizia locale Alto vicentino ha avviato la procedura di codice rosso e chiesto alla Procura l’espulsione di Rabeh e una misura cautelare nei suoi confronti. Ma il tunisino è salito alla ribalta delle cronache nazionali proprio per i quattro tentativi precedenti di rispedirlo in patria, vanificati dal suo rifiuto di sottoporsi a tampone prima di salire nell’aereo, tre volte a Milano, l’ultima a Vicenza. 

La ribalta Nei giorni scorsi una troupe della trasmissione “Dritto e rovescio” di Rete 4 è giunta in città per raccontare la sua singolare vicenda. La giornalista, scortata da guardie del corpo a titolo cautelativo, è riuscita a rintracciarlo alla stazione ferroviaria, dove bivacca, dopo essere stato allontanato dall’alloggio che occupava con un altro uomo in via Porta di sotto. 
«Tutti sono angeli, io sono Satana», si è difeso. In merito alle ultime denunce, ha ribattuto: «Sono matti? Io sono un “toco” di pane, sono una brava persona. Non ho fatto nulla». Ma poi ha ammesso: «Se bevo divento un’altra persona, non riesco a controllarmi...» Rabeh non solo ha varie denunce nei suoi confronti ma è stato pure allontanato da case di accoglienza. Eppure è un uomo colto, come ha più volte dimostrato in passato quando organizzava iniziative per i migranti, persino una festa per i richiedenti asilo ospiti a Tonezza qualche anno fa. 
La giornalista gli ha chiesto quando si sottoporrà al tampone e lascerà l’Italia. Davanti alle telecamere ha replicato: «Lo farò quando Dio vorrà. Intanto resto qui...» Alla polizia locale, qualche settimana fa, aveva detto che lo avrebbe fatto e che se ne sarebbe andato, ma ha cambiato idea 

Mauro Sartori

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