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Verso il ballottaggio

I "ciceriani" all'attacco ora fanno quadrato. «La lista non è divisa»

Rucco e Cicero si sono uniti in vista del ballottaggio (COLORFOTO)
Rucco e Cicero si sono uniti in vista del ballottaggio (COLORFOTO)
Rucco e Cicero si sono uniti in vista del ballottaggio (COLORFOTO)
Rucco e Cicero si sono uniti in vista del ballottaggio (COLORFOTO)

Cicero o non Cicero, questo è il dilemma. Un dubbio che non attanaglia più i candidati sindaco rimasti in lizza per il ballottaggio perché, dopo la stretta di mano tra Claudio Cicero e Francesco Rucco, è la stessa lista civica "Impegno a 360 gradi" che ha supportato l'ex assessore a fare una riflessione interna.

Nico Pigato, storico braccio destro di Cicero, e Alessandra Lolli, nelle scorse ore hanno ufficializzato la loro scelta di fare un passo indietro e di non supportare il legame con il candidato del centrodestra, smarcandosi da Cicero. Dall'altra parte, invece, prende posizione Mirko Maule, uno dei volti della lista ciceriana: «Le persone intelligenti e che amano Vicenza superano i personalismi per il bene della città - dichiara il candidato consiglierei che al primo turno ha conquistato 6 preferenze - "Impegno a 360 gradi" ha ottenuto 1.161 voti, Claudio Cicero 1.217. L'apparentamento è naturale percorso di avvicinamento tra le diverse anime civiche di centrodestra, non poteva essere altrimenti. Chi dichiara di non apparentarsi, ma poi dice che assumerà un ruolo andando a sinistra non chiarisce che nei fatti è la stessa cosa (il riferimento è all'accordo tra Giacomo Possamai e Lucio Zoppello, ndr)». E aggiunge: «Siamo confluiti in questa avventura elettorale nella civica a sostegno di Cicero ponendo alcune questioni: la prima che la capolista fosse una donna, la consigliera uscente Alessandra Lolli, seguita per sorteggio dalle altre candidate. Ci siamo spesi per un'alternativa credibile al candidato del centrodestra, per il quale ritenevamo si fosse rotto un rapporto di fiducia con parte degli elettori d'area. Mai abbiamo creduto percorribile un apparentamento con la sinistra, ma sempre in un miglioramento del centrodestra, rinunciando a costituire una civica autonoma o a un nostro candidato, ritenendo fosse Cicero il nostro candidato ideale. L'apparentamento con Rucco dimostra che avevamo ragione, i personalismi erano superabili, la Tav dovrà essere gestita da persona capace e competente come Cicero. Qualcuno, forse, nell'ombra lavorava per una replica di quanto è avvenuto a Verona. Noi no. Al pari di Cicero non rinneghiamo noi stessi, la nostra collocazione politica e la nostra storia. A chi intende andare a sinistra auguriamo buona fortuna. Impegno a 360 gradi non è divisa».

Intanto l'ex sindaco e europarlamentare Pd Achille Variati rifila una stoccata a Cicero via Facebook: «La coerenza, in politica, non è la virtù più diffusa. Specie in Italia. Ma non capita spesso di assistere a scene come quelle che stiamo vedendo in queste ore a Vicenza. Dopo aver criticato durissimamente il sindaco uscente per mesi Cicero ha fatto una giravolta totale e ha deciso di appoggiare Rucco. Lo stesso sindaco che lo aveva cacciato dalla giunta 4 anni fa per divergenze sulla Tav. E su cosa hanno fatto l'accordo? Sulla Tav». Cicero ha quindi replicato con un comunicato: «In politica la coerenza si misura sugli obiettivi e il mio è sempre stato chiaro: riuscire ad incidere sullo sviluppo del progetto dell'Alta Velocità per fare in modo che la città non subisca disagi eccessivi e i lavori si svolgano in modo ordinato, creando meno problemi possibili alla viabilità cittadina. Questo significa la moratoria sulla Tav: avere il tempo di vedere il progetto con i tecnici per trovare soluzioni utili per la città che, fino a questo momento, non si è riusciti a mettere in campo. A te e Possamai questo non interessa, visto che la moratoria lui non l'ha voluta firmare, ma lo posso capire: avete approvato un progetto senza preoccuparvi delle ricadute sulla città, noi invece ora lo renderemo sostenibile».

Karl Zilliken

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