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Elezioni Comunali a Vicenza: il verdetto è rinviato. Possamai sopra Rucco ma sarà ballottaggio

Dopo quindici anni la partita delle Comunali si giocherà al secondo turno. I vicentini dovranno tornare alle urne domenica 28 e lunedì 29 maggio.
Sarà ballottaggio tra Francesco Rucco e Giacomo Possamai
Sarà ballottaggio tra Francesco Rucco e Giacomo Possamai
Sarà ballottaggio tra Francesco Rucco e Giacomo Possamai
Sarà ballottaggio tra Francesco Rucco e Giacomo Possamai

Vicenza dovrà attendere il ballottaggio per conoscere il prossimo sindaco. Non accadeva da 15 anni. Non c’è un vinto e non c’è un vincitore. Tecnicamente il risultato delle urne dice questo, visto che né Francesco Rucco, né Giacomo Possamai hanno superato quella fatidica soglia del 50 per cento dei voti. E quindi nessuno dei due è diventato il primo cittadino della città di Vicenza per il quinquennio 2023-2028. Tuttavia Vicenza qualcosa di significativo ha già conosciuto in questa prima tornata elettorale. 
Sì, perché, lasciando la “tecnica” da parte e concentrandosi però su quei numeri che arrivano dalle urne, è innegabile che il candidato del centrosinistra, il principale sfidante del sindaco uscente, in questo primo turno abbia messo a segno una vittoria pesante ai danni del suo “collega” di centrodestra. 
È una vittoria che non porta al successo finale ovviamente, ma che - paragonandola a un doppio turno calcistico, visto che entrambi sono grandi tifosi biancorossi - equivale a un successo in una gara di andata giocata in trasferta. Vero che al ballottaggio si riparte dallo 0-0, ma è altresì evidente che il sindaco uscente da questo primo turno esce sconfitto e ridimensionato. 

ELEZIONI COMUNALI VICENZA 2023 - TUTTI I RISULTATI

Ballottaggio il 28 e 29 maggio

Francesco Rucco, che nel 2018 si era assicurato la fascia tricolore con i suoi 24.271 voti (50,6 per cento), cinque anni dopo ne mette in saccoccia molti meno (44 per cento). Ne ha persi per strada; e non è solo ed esclusivamente astensionismo. Giacomo Possamai, che nel 2018 era stato tagliato fuori dalla competizione dopo aver perso alle primarie, chiude la prima parte della sua prima apparizione come candidato sindaco con oltre 21 mila voti (46%). Significa che è fatta? No. Significa che il rappresentante del centrosinistra ha compiuto una scalata significativa, cavalcando quell’onda del cambiamento, ma da oggi comincia un’altra partita che si concluderà con il voto del 28-29 maggio. E in mezzo ci sono molte variabili. La prima è rappresentata dalle liste minori. 

Nessuno oltre a Rucco e Possamai ha superato il 3%

Ed è qui che si torna alla cronaca. Gli sfidanti in gara erano sette. Tuttavia nessuno oltre a Rucco e Possamai è riuscito a superare la soglia del 3 per cento; significa che nessuno - ad oggi - potrà sedersi in sala Bernarda. Né Annarita Simone (La Comune) che non raggiunge l’1 per cento; né Edoardo Bortolotto che con il suo Movimento 5 stelle poteva essere la sorpresa ma non è riuscito a raggiungere il 2 per cento; né Stefano Crescioli (Contiamoci) che, però, in un mese esatto è riuscito a superare il 2 per cento. Niente da fare neanche per due volti noti di sala Bernarda: Lucio Zoppello (Rigeneriamo Vicenza) e Claudio Cicero (Impegno a 360 gradi) che non nascondono la delusione per essere rimasti fuori dal Consiglio comunale. 
Sono piccoli numeri che, però, potrebbero fare la differenza da qui alle prossime due settimane.

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Mea culpa centrodestra

Ed è proprio riprendendo in mano i numeri che forse per la coalizione di centrodestra c’era, e c’è, da recitare un mea culpa. C’era un grande vaso capace di “attirare” le attenzioni e i voti della maggior parte dei vicentini andati alle urne nel 2018; c’era ma nel corso degli anni ha iniziato a rompersi, perdendo anno dopo anno i cocci. Claudio Cicero prima, Lucio Zoppello poi, Marco Lunardi a seguire e Matteo Tosetto alla fine. La scelta di Rucco di allontanare quattro assessori dalla giunta, rompendo quel vaso in diversi cocci, non si è rivelata vincente; politicamente parlando. Tutti, dopo aver contribuito al successo del centrodestra cinque anni fa, si sono ripresentati come sfidanti; e se si provano a rimettere i cocci al loro posto si scopre che Cicero, Zoppello e anche Tosetto - che viceversa ha scelto di portare il suo pacchetto di voti a Possamai - sarebbero stati decisivi per il sindaco uscente. Portando con sè un 8 per cento. Sarà Rucco in grado di riportare a casa almeno qualche figliol prodigo (Tosetto escluso)? Difficile dirlo e forse è anche difficile che accada, visto e considerato che è stato lo stesso sindaco a decidere di estrometterli dalla propria giunta nel corso dei vari rimpasti che si sono susseguiti. La politica, però, è l’arte del possibile. Anche se Cicero lo ha detto chiaro e tondo: «Il sindaco uscente ha fallito»

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Affluenza ancora in calo

Ha fallito, e bisogna infine dirlo, anche la politica. Perché se in una città come Vicenza vanno a votare a malapena un elettore su due, significa che qualcosa non funziona. Certo, prima di tutto c’è la responsabilità del cittadino che non si è presentato alle urne per esercitare il proprio diritto (ma che è anche un dovere), tuttavia forse qualche domanda dovrebbero farsela anche gli amministratori e i politici, rei di essere troppo distanti dalle persone; o viceversa troppo vicini quando arriva, appunto, il momento di chiedere consensi per ottenere il voto. Per ora il ballottaggio dice che un vicentino - poco più - su 4 sceglie Possamai, uno su 4 Rucco; due su quattro l’astensionismo.  

Nicola Negrin

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