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"Cara Giulia", esce il 5 marzo il libro di Gino Cecchettin

Ecco alcune anticipazioni di quanto scritto dal papà di Giulia Cechettin nell'opera dedicata alla figlia uccisa dall'ex fidanzato
Giulia Cechettin in una foto ricordo con il papà Gino che ora ha scritto un libro sulla storia della figlia, vittima di femminicidio (Foto Facebook)
Giulia Cechettin in una foto ricordo con il papà Gino che ora ha scritto un libro sulla storia della figlia, vittima di femminicidio (Foto Facebook)
Giulia Cechettin in una foto ricordo con il papà Gino che ora ha scritto un libro sulla storia della figlia, vittima di femminicidio (Foto Facebook)
Giulia Cechettin in una foto ricordo con il papà Gino che ora ha scritto un libro sulla storia della figlia, vittima di femminicidio (Foto Facebook)

Sarà in libreria il 5 marzo "Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia", scritto da Gino Cecchetin con lo scrittore Marco Franzoso, pubblicato da Rizzoli. Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, il padre Gino ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo perché possa essere di aiuto alle giovani e ai giovani del nostro Paese. E in questo libro, attraverso la storia di Giulia, uccisa a coltellate dall'ex fidanzato Filippo Turetta l'11 novembre 2023, si interroga sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società.

Il libro del padre Gino su Giulia Cechettin esce il 5 marzo

«Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico » scrive Cecchettin alla figlia Giulia e a quanti vorranno ascoltare le sue sofferte parole di impegno, di consapevolezza e di coraggio. «Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande» afferma papà Cechettin.

Le parole dell'editore

«Nel nostro Paese la riflessione comune intorno al tragico tema della violenza di genere si fa sempre più urgente, per ripensarci compiutamente come società civile. Per questo la Rizzoli, che ha fatto del suo Dna il dar voce agli autori che hanno stimolato o arricchito il dibattito pubblico sui grandi temi del presente, è molto grata  - e lo sono anche personalmente come cittadina - a Gino Cecchettin per essere intervenuto sul tema della violenza di genere con una riflessione lucida e preziosa, chiave di un cambiamento necessario» dice Federica Magro, direttrice editoriale di Rizzoli.

Un passaggio del libro

«Ho scritto questo libro perché vorrei che non succedesse ad altri. E se le mie domande e i miei pensieri dovessero salvare o aiutare anche una sola persona, avrei compiuto qualcosa di importante e utile. Ogni vita ha un valore inestimabile. Che almeno ciò che è capitato a noi serva a qualcosa.... Soprattutto vorrei parlare ai ragazzi. Farli riflettere su ciò che conta davvero, invece che perdersi dietro inutili preoccupazioni di superficie. Ma vorrei parlare anche ai genitori. Dobbiamo sforzarci di crederci. È l'ultimo pensiero che faccio prima di andare a letto. Ogni sera, tutte le sere. Ogni volta che passo davanti alla porta della tua camera, ancora aperta come l'avevi lasciata tu, mi dico che è quello che tu avresti voluto. Mettere a tacere la rabbia e dare un senso al dolore con quella tua grazia tranquilla che infondevi in tutte le cose...».
   

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