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Il caso

Le associazioni animaliste: «Le violenze sugli animali troppo spesso restano impunite»

«Indice di una pericolosità sociale che non deve essere ignorata»
Leone
Leone
Leone
Leone

Una terribile vicenda ha scosso nei giorni scorsi le associazioni animaliste, ma anche l’opinione pubblica: il gatto Leone, dopo quattro giorni di agonia, è morto in modo atroce dopo essere stato scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada ad Angri, in provincia di Salerno.

«Ciò che è accaduto è nuovamente indice di una pericolosità sociale che non deve essere ignorata: un altro chiaro segnale di estrema violenza e devianza umana - commenta la responsabile della sezione Enpa di Brescia, Paola Viviani -. Umanamente non riesco a concepire nemmeno la situazione, la trovo ancora così surreale e drammaticamente dolorosa, non riesco ad immaginare cosa i volontari e i veterinari abbiano dovuto emotivamente affrontare di fronte ad un atto così ignobile, ma li ringrazio per aver trovato in un qualche modo la forza».

Una vicenda divenuta nazionale

La vicenda ha attirato l'attenzione a livello nazionale, suscitando indignazione sia nella politica che nella società civile. In particolare, l’Enpa è stato il primo a condannare pubblicamente l’atto, presentando denuncia contro ignoti e invitando chiunque avesse informazioni a farsi avanti: «Leone è vittima innocente di un’atrocità inconcepibile e porta il peso di una presa di coscienza da parte dei più sullo stato delle violenze sugli animali - prosegue Viviani -. Perché purtroppo le violenze sono quotidiane e spesso impunite, come paese siamo ancora molto indietro sul riconoscimento di questo tipo di violenza, specchio di una pericolosità sociale estremamente sottovalutata».

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Le reazioni 

Enpa non è l’unico ad essersi mosso in questo senso, anzi le associazioni animaliste sono unite e stanno cercando di identificare i colpevoli. «Mi auguro non ci siano emulatori - commenta Iride Serramondi, coordinatrice delle nucleo guardie di Oipa di Brescia -. Spero e auspico che i cittadini segnalino sempre di più e con dati il più certi possibile alla mano, senza paura di essere rintracciati o subire ripercussioni: le associazioni e le guardie zoofile di prassi non danno mai i nominativi dei segnalanti. Esortiamo la cittadinanza a non nascondersi, ma segnalare sempre anche i sospetti. Preferiamo uscire a controllare per niente che non farlo».

Le statistiche

Il collegamento tra maltrattamento su animali e devianza e pericolosità sociale si fonda oggi su basi statistiche e ricerche scientifiche e prende il nome di «Link», che tecnicamente sta ad indicare quella «stretta correlazione esistente fra maltrattamento o uccisione di animali, violenza interpersonale e ogni altra condotta deviante, antisociale e criminale». In questo campo, il legislatore ha compiuto un importante passo avanti promulgando la legge 189 nel 2004, rendendo il maltrattamento di animali un reato con le aggravanti di abbandono, uccisione e sevizie. Solo recentemente si sono compiuti altri piccolissimi step, a partire dalla riforma costituzionale del 2022 che ha inserito tra i valori fondamentali della Repubblica la tutela dell’ambiente e la biodiversità e, quest’anno, la presentazione della proposta di legge per l'inasprimento delle pene per i reati contro gli animali.

L'agenzia funebre Taffo

Sulla terribile vicenda del micino Leone è intervenuta anche la nota agenzia funebre Taffo rendendosi disponibile a "dare l'ultimo saluto a Leone donandogli il servizio funebre che merita". "Se conoscete il modo per realizzare questo nostro desiderio - è l'invito sui social -, scriveteci in privato".

Giada Ferrari e Marta Giansanti

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