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Veneto

Operazione anticaporalato: undici arresti. Ci sono anche due manager di Grafica veneta

I carabinieri di Padova stanno eseguendo 11 arresti, di cui 9 nei confronti di pakistani e altri due a carico di italiani, nell’ambito di un’inchiesta su un’organizzazione che sfruttava lavoratori stranieri. Gli indagati sono accusati, tra l’altro, di rapina, estorsione e sequestro di persone.

L’operazione vede impegnati anche i
carabinieri di Cittadella e il Nucleo carabinieri tutela lavoro di Venezia. L’indagine è iniziata nel maggio del 2020 quando, lungo la SS 16, nel comune di Piove di Sacco, era stato trovato un pakistano lasciato a margine della carreggiata con le mani legate dietro la schiena. L’uomo era stato vittima di un violento pestaggio e di rapina. Altri pakistani, poco dopo, erano stati trovati abbandonati per strada dopo essere stati malmenati e derubati dei loro averi, mentre 5 connazionali si erano presentati al pronto soccorso di Padova per avere subito un analogo trattamento. I carabinieri hanno scoperto che le aggressioni erano legate ad un unico evento e che era legato allo sfruttamento di lavoratori, tutti pakistani, da parte di un’organizzazione composta da connazionali, che si avvaleva della facciata di una società, con sede in Trentino, che forniva operai ad alcune aziende del nord.

Dalle indagini è emerso che i componenti dell’organizzazione usavano metodi violenti per soggiogare e intimidire i lavoratori, tutti alloggiati in abitazioni nel Padovano e impiegati all’interno della Grafica Veneta 

Ci sono l’amministratore delegato e il direttore dell’area tecnica di Grafica Veneta Spa, azienda leader nella stampa di libri e pubblicazioni, Giorgio Bertan, 43 anni, e Giampaolo Pinton, 60, tra gli 11 arrestati. I due dirigenti, secondo la Procura di Padova, erano a conoscenza della situazione di illegalità e dei metodi violenti usati dall’organizzazione per soggiogare e intimidire i lavoratori. Grafica Veneta Spa stampa anche i libridi Harry Potter.

Grafica Veneta spa «ha preso atto con rammarico e sorpresa» sul suo coinvolgimento nel blitz anticaporalato condotto dai carabinieri, che ha portato agli arresti domiciliari per due suoi manager. Lo afferma in una nota il presidente dell’azienda di Trebaseleghe, Fabio Franceschi, che esprime «la solidarietà ai collaboratori citati in questa vicenda e ne sottolineo - aggiunge - la piena stima e il completo supporto». Nella nota, Franceschi precisa che «la società che gestiva l’appalto è interessata di altri analoghi appalti non solo in Veneto, ma anche in altre Regioni del Nord Italia; infatti le prestazioni di BM in favore di Grafica Veneta rappresentano una modestissima parte del totale dell’attività svolta proprio nel settore grafico, da questa società».
«Grafica Veneta - sottolinea quindi il presidente - era del tutto all’oscuro di quanto sembrerebbe emergere dall’inchiesta, e del resto l’oggetto della contestazione ai suoi funzionari riguarda solo ed esclusivamente un asserito ostacolo all’indagine, ostacolo che non è mai stato posto dalla società, che intende invece collaborare con le forze dell’ordine e la magistratura per il ripristino della legalità in primis e quindi della verità». Franceschi infine ribadisce che «Grafica Veneta ha sempre onorato con puntualità agli accordi economici con tutti i propri fornitori e così anche con gli appaltatori, mettendoli in grado a loro volta di onorare gli impegni che questi hanno con le loro maestranze, e di questo - conclude - ne ha sempre fatto un vanto».

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