Andrea Crisanti si è attribuito i meriti del primo giro di tamponi a Vo' Euganeo, quando in realtà era intervenuto solo dopo di esso, facendosi finanziare dal Veneto un secondo round di test, poi pubblicati sulla rivista Nature (qui i risultati).
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Lo sostiene il giornalista Bruno Vespa oggi sul Gazzettino in un articolo dal titolo «Crisanti ha alterato e mistificato il caso Vo'». Vespa cita la dura lettera di replica della regione Veneto a Nature, nella quale si ribadiscono le inesattezze sullo studio e il ruolo esclusivo svolto dalla sanità veneta nell'istituzione della zona rossa Vo' e nel primo giro di tamponi.
La pandemia, conclude la lettera regionale, «è stata affrontata con largo anticipo rispetto a uno studio progettato a posteriori che non ha avuto il minimo impatto sulle scelte successive della sanità».
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