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Grandi infrastrutture venete

Zaia: «Pedemontana e A4 saranno unite il 3 maggio»

E il presidente rilancia: «Non ci sarò io, ma dopo una decina d’anni il traffico salirà a livelli alti. Forse ci vorrà un’altra corsia»
La Pedemontana in zona bassanese (Foto Giancarlo Ceccon)
La Pedemontana in zona bassanese (Foto Giancarlo Ceccon)
La Pedemontana in zona bassanese (Foto Giancarlo Ceccon)
La Pedemontana in zona bassanese (Foto Giancarlo Ceccon)

La data c’è: il 3 maggio. A 15 anni dall’intricata aggiudicazione dell’appalto la Spv Pedemontana Veneta sarà finalmente completa. Come noto, il governatore veneto Luca Zaia ieri ha preferito inaugurare opere in Veneto tenendosi distante dal raduno politico dei sovranisti europei promosso a Roma dal segretario federale leghista Matteo Salvini, e ieri sia a Cavaso del Tomba che a Mussolente ha potuto annunciare che il 3 maggio camion e auto potranno passare ad Alte di Montecchio senza più alcuna barriera direttamente dalla Pedemontana all’autostrada A4 e viceversa. La società Brescia-Padova avrà pronte le rampe “di rango autostradale” che collegano le due arterie (mentre si arriverà a giugno perché sia inaugurato il nuovo casello di Montecchio, riposizionato all’incrocio delle 2 arterie).

Tempi accorciati

Mancano quindi 40 giorni: venerdì 3 maggio «salvo microspostamenti - spiega Zaia - dovremmo aprire i due collegamenti verso Milano e verso Venezia per cui si andrà direttamente in A4: è un grande successo». Che porterà un ulteriore accorciamento dei tempi di percorrenza: circa un quarto d’ora, ad avviso del governatore. Nell’occasione pubblica di Mussolente, poi, Zaia ha avuto modo di ribadire i vantaggi della nuova arteria, sottolineando appunto il risparmio in termini di tempo, e di replicare alle critiche di considera l’infrastruttura troppo cara.

«La Spv, tra le strade nuove, è una di quelle con i pedaggi più bassi. Non si possono certo confrontare queste tariffe con quelle di strade come la A4 realizzate più di 70 anni fa». Come noto, infatti, la Pedemontana è stata costruita sì anche con 915 milioni di contributo pubblico, ma soprattutto con debito creato con l’emissione sette anni fa di bond internazionali per 1,5 miliardi, che ovviamente vanno rimborsati con i relativi interessi.

«Non basteranno due corsie»

Il tema di tutti questi anni, si sa, è quanti soldi dovrà tirar fuori la Regione che incasserà sì i pedaggi della Pedemontana, ma si è impegnata a versare al costruttore-gestore Sis un canone che crescerà di ogni anno, partendo da 165 milioni ma per giungere a più di 400 milioni l’anno. Come tornano i conti? Con il previsto aumento, in parallelo, di veicoli e camion che percorreranno la superstrada che di fatto è una vera e propria “tangenziale” dei maggiori distretti industriali del Veneto.

Nel giro di 20 anni si dovrà arrivare a una media di più di 50 mila veicoli che percorrano l’intera opera, e questo trend se confermato permetterà alla Regione di passare da una decina di anni in cui sborserà più soldi di quelli che incassa, a un conto complessivo di tutti i 39 anni di concessione in leggero guadagno.

Zaia, che ha già detto che la Pedemontana ha superato i 50 mila veicoli al giorno (attenzione: veicoli effettivi, che non percorrono tutti l’intera arteria come richiedono i calcoli di flusso e di incassi) ribadisce tutta la sua fiducia. E lancia il testimone a chi ci sarà: «Non me ne occuperò di certo io - ha detto a Cavaso del Tomba nel Trevigiano - ma sicuramente questa sarà un’arteria molto percorsa, perché la storia di queste infrastrutture vede sempre una decina d’anni di assestamento e di conoscenza da parte dei guidatori, poi la mole di traffico cresce perché diventano itinerari consueti e sempre più frequentati. E immagino - apre il nuovo scenario - che due corsie non saranno sufficienti».

Interrogativo A31 Valdastico

La Pedemontana trafficata porterà però anche molti veicoli diretti a nord a passare per Bassano, con la “tentazione” di svoltare in Valsugana: la statale è già salita a 20 mila veicoli al giorno, cioè ha un traffico raddoppiato. Ecco perché come sempre le imprese manifatturiere e dei trasporti invocano l’autostrada A31 Valdastico Nord da completare fino al Trentino. La Provincia trentina ha una variante urbanistica in ballo per aprire il corridoio per l’A31 fino a Rovereto, ma per ora tutto tace.

 

Piero Erle / Caterina Zarpellon

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