Rivalutare i flussi di traffico lungo la superstrada Spv Pedemontana veneta, adesso che è tutta aperta e che dal 3 maggio sarà direttamente collegata anche alla A4 ad Alte di Montecchio, per provare a rivedere i pedaggi e trovare la “tariffa ottima”. È il nuovo passo deciso dalla Regione: il dirigente Marco d’Elia - come noto è subentrato all’ing. Elisabetta Pellegrini come responsabile del procedimento - ha deciso di investire 22.500 euro per incaricare lo studio “Trt Trasporti e territorio”, con sede a Milano e a Bruxelles, di crare “servizi specialistici” e aggiornare «il modello di traffico e le analisi tariffarie relativi all’opera Spv». E c’è già un’indicazione precisa, nell’incarico affidato al gruppo di tecnici di Trt, che si sono occupati tra molte altre opere anche dell’analisi costi-benefici della variante che sgravi il centro di Cortina. Lo studio dovrà infatti fare un’analisi dei dati «sulle distanze e sui tempi di percorrenza degli utenti attuali e potenziali», «verificare le condizioni di utilizzo in base alla tariffa», aggiornare il modello di traffico e attuare simulazioni «alla ricerca della cosiddetta “tariffa ottima”, con uno specifico obiettivo: «Simulazioni del modello per incrementare l’utilizzo della Pedemontana per le brevi percorrenze attraverso una adeguata modulazione tariffaria». Tradotto: abbassare il pedaggio per chi fa pochi chilometri in modo da attrarre più traffico locale, e quindi non far calare gli incassi complessivi.
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La sfida sui dati di traffico
La questione del traffico in Pedemontana, come noto, è vitale anche per il bilancio della Regione. Giusto sette anni fa riuscì a sbloccare l’opera rimasta impantanata l’anno prima - non trovava finanziatori per il suo completamento - inventando un nuovo accordo che adesso pare potrebbe diventare addirittura un modello nazionale per il Ministero dei trasporti: al costruttore-gestore va garantito un canone annuo crescente che significa “entrate sicure”, mentre i pedaggi reali li incassa la Regione, sperando che con il tempo superino il canone da pagare a un livello tale per cui, nell’arco dei 40 anni del contratto, le casse pubbliche possano addirittura guadagnarci qualcosa.
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Nel frattempo però, messo nero su bianco nei bilanci della Regione stessa, la Regione prevede di dover sborsare di tasca sua 24 milioni già quest’anno, e poi altri 12,6 milioni l’anno prossimo e altri 9,5 milioni nel 2026. Lo ha ricordato a tutti l’altro giorno il bellicoso consigliere di opposizione Andrea Zanoni (Pd), che sostiene che in realtà il rischio vero è che le cifre da tirar fuori siano ben più alte, visti i flussi di traffico attuali. Tanto ha fatto, Zanoni, che la Regione ha tirato fuori cifre ufficiali che tutti attendevano: i numeri su come sta andando adesso il traffico sulla Pedemontana, visto che è tutta aperta. Ovvio, quando tra otto giorni la Pedemontana sarà collegata all’A4 i flussi potranno anche essere maggiori, ma di certo l’opera adesso è “su strada”, tanto che la stessa Regione ha scritto che «l’intera infrastruttura è in esercizio dal 29 febbraio, con il via alle aree di servizio di Colceresa e Altivole».
Andamento reale e previsioni
Come noto, quello che conta nelle misurazioni è il calcolo di quanti veicoli ogni giorno percorrono l’intero tracciato (sommando quindi i tratti coperti dai veicoli reali): è il “Traffico medio giornaliero”, i veicoli teorici. Nel primo anno di “Pedemontana intera”, secondo i piani della Regione, dovrebbero essere circa 21.700 veicoli teorici ogni giorno. Invece nel primo mese di apertura totale, a gennaio, sono stati 11.750: poco più della metà. C’è comunque un +32% - sono sempre dati della Regione - rispetto al gennaio di un anno prima. E il dato che più conforta è che già a marzo si è saliti a 14.150 veicoli teorici, quindi con un +20% rispetto a due mesi prima, e per i mezzi pesanti si è trattato di un +26,8% che è un dato di rilievo perché significa sia camion sottratti alla viabilità ordinaria, sia pedaggi maggiori e quindi più incasso per la Regione. Infine, i primi dati di aprile parlano di un altro +8%.
Controlli più serrati
Insomma, per l’autunno potrebbe anche risultare non più così lontano il traguardo dei 21 mila veicoli teorici al giorno. Tenendo conto che per giungere a questo, lo si capisce dalle cifre reali, serve il triplo di mezzi che imboccano la Spv: 60 mila circa al giorno. E così si torna a quello che si dice da 30 anni: la Pedemontana serve soprattutto al traffico locale veneto. E quindi val la pena davvero di pensare a tariffe ridotte per tragitti brevi: arrivano più “clienti” e l’incasso regge. E intanto la Regione, su invito della Corte dei conti, ha lanciato anche un programma di stretto “monitoraggio e controllo” su come funziona la Spv.