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Verso l'adunata

Inizia l’euforia alpina. Brande, canti e tavolate nei camping fai-da-te

di Alessia Zorzan Giulia Arnaldi
Le prime penne nere non hanno perso tempo e hanno sfruttato un ex distributore per piantare tenda e doccia: «Eravamo qui anche all’adunata del 1991». E c’è chi da Parma attende l’arrivo dei “suoi” puntando all’area verde vicino al Menti. «Nessuno ci ha mai chiesto di sgomberare: al massimo di spostarci di qualche metro»
Camping fai-da-te: in viale San Lazzaro, nell’ex distributore dismesso, un gruppo di alpini ha trovato un posto comodo per l’alloggio
Camping fai-da-te: in viale San Lazzaro, nell’ex distributore dismesso, un gruppo di alpini ha trovato un posto comodo per l’alloggio
Camping fai-da-te: in viale San Lazzaro, nell’ex distributore dismesso, un gruppo di alpini ha trovato un posto comodo per l’alloggio
Camping fai-da-te: in viale San Lazzaro, nell’ex distributore dismesso, un gruppo di alpini ha trovato un posto comodo per l’alloggio

Chi conosce le penne nere lo aveva predetto: «Aspettate qualche giorno e vedrete alpini spuntare come funghi. Hanno grande fantasia». E in effetti, ora che alla 95esima adunata nazionale degli alpini inizia a mancare veramente poco, ecco che le sorprese cominciano a farsi vedere, con quelli che sembrano dei “camping fai da te” in angoli insospettabili della città. Con una costante: spontaneità, accoglienza e simpatia.

In viale San Lazzaro a “tradire” la presenza di alpini sono delle bandierine tricolore e una poltroncina in un angolo arretrato rispetto alla strada, in corrispondenza dell’ex distributore di benzina. Elementi insoliti per un luogo che da anni si presenta come un’area pressoché dimenticata. Dalla strada, anche oggi, si vedono infatti le reti arancioni che delimitano l’ex attività dismessa. Ma è parcheggiando e seguendo la curiosità risvegliata dalla presenza del Tricolore che, tra il cantiere e la recinzione della villa sul retro, si scopre un piccolo mondo alpino.

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«Scusate, si può?»

«Ma certo! Si accomodi, ce n’è anche per lei». L’orario è quello di pranzo ed ecco che attorno a una tavolata sono sedute otto persone. Sul tavolo la rivista “L’Alpino”, piatti, forchette, pane, acqua, vino rosso e una teglia con alette di pollo. L’accento è marcato. «Siamo di Brescia, gruppo alpini Pedrocca di Cazzago San Martino», spiegano subito. «Siamo arrivati ieri (domenica, ndr) e ora aspettiamo gli altri del gruppo». Entro venerdì saranno infatti una trentina. Delle otto persone già presenti, in realtà, sei sono di Brescia, le altre due sono Roberto e Carla, marito e moglie di Lugo di Vicenza. «Ci siamo conosciuti nel 1996 all’adunata di Udine. Siamo amici da quasi trent’anni, per noi questo è quasi un gemellaggio».

 

 

«Nel 1991 - aggiungono i bresciani - eravamo qui all’adunata di Vicenza. Ecco, eravamo un po’ più giovani». C’è il tendone per mangiare, c’è una tenda con le brande e i letti, ci sono la doccia, il lavandino, lo specchio, la cucina. E c’è un camion, nel cui cassone sono sistemate altre brande. E la poltroncina? «È per la musica», dicono prima di intonare un canto.

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A ritmo di musica

Anche perché Roberto suona nella banda. «Ho 51 anni e ho già fatto 45 adunate, anche se sono un alpino “acquisito”». Talmente alpino nello spirito che in questi giorni pernotterà lì, con gli amici di Brescia. Per il momento si sono sistemati lì («Ci hanno aiutato i più giovani, che poi sono tornati a Brescia») e trascorrono il tempo a tavola, chiacchierando, raccontando aneddoti, cantando e predisponendo i nuovi menù. Oggi sono previsti gnocchi. «Ma da mercoledì iniziamo a girare la città». Il posto lo hanno trovato «per caso». «Abbiamo fatto un paio di giri e siccome non avevamo trovato niente, ci siamo fermati al bar. E da lì è uscito questo luogo», raccontano. 
Ma gli alpini del gruppo Pedrocca non sono gli unici ad animare angoli insoliti della città. 

Arrivano gli alpini di Parma

Gianluca Malpeli si presenta come «comandante della truppa alpini di Parma». Lui e suo fratello Andrea sono due delle migliaia di alpini a Vicenza per l’adunata. Solo che loro hanno una settimana di anticipo, “per ambientarsi”. Arrivano sempre qualche giorno prima, e loro delle adunate nazionali sono degli habitué, se le sono fatte tutte a partire dal 1998. «Abbiamo saltato solo Genova e Catania». Questa, per loro, è come una vacanza: «Esploriamo la città e le zone circostanti, vediamo quali saranno i luoghi in cui si svolgerà l’adunata e aspettiamo i nostri amici». I loro amici sono in 30, e arriveranno a partire da domani.

Tutti alpini conosciuti in quasi 30 anni di adunate nazionali

Rimangono in contatto durante tutto l’anno e poi, quando arriva il momento, si trovano tutti nella città prescelta e passano insieme i giorni della manifestazione. Anche per questo i fratelli Malpeli, che fino a domani dormono in hotel, hanno deciso di non alloggiare nelle strutture messe a disposizione, ma di accamparsi con i loro compagni in un’area verde di fronte al loro albergo, il Key hotel, all’ombra del Menti. E sono ben organizzati, con tanto di tende, due o tre gazebo, tavoli e panche e una cucina a gas.

Ecco come accamparsi

«Non abbiamo mai avuto problemi - spiega Gianluca - nessuno ci ha mai chiesto di sgomberare, al massimo di spostarci di qualche metro. Le uniche disavventure sono state la pioggia a Udine l’anno scorso e quando, a Treviso, siamo stati derubati dell’affettatrice e di alcuni salumi. Ma siamo alpini, siamo abituati a ben altro!». A optare per il “campeggio libero” non sono stati solo loro.

L’organizzazione dell’adunata ha messo a disposizione diverse strutture - tra cui, ad esempio, l’ex seminario, il Foro boario, il parco della Pace e la Fiera - trasformate per l’occasione in alloggi per alpini e simpatizzanti, ma in giro per la città stanno già spuntando i “cartelli” che prenotano gli spazi per le tende nelle zone verdi limitrofe al centro, complice anche il fatto che i posti nelle aree autorizzate erano esauriti già un mese fa. I fratelli Malpeli, come molti altri, hanno le idee chiare: «Quando arriviamo cerchiamo i posti più comodi e strategici dove accamparci. Vogliamo essere comodi, vicino al centro o comunque a dove si svolgerà l’adunata, vogliamo godercela senza problemi, e facendo così finora non ne abbiamo mai avuti. A parte il furto dell’affettatrice».