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Guerra in Ucraina

Kiev: «Completato questionario per candidatura alla Ue». Zelensky: «Non daremo il Donbass alla Russia»

Foto Ansa/EPA/SERGEY KOZLOV
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La guerra in Ucraina è arrivata al 53esimo giorno

Ore 20 - Il governo ucraino ha completato il questionario per ottenere lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue. Lo ha reso noto Igor Zhovkva, numero due dell’ufficio di presidenza. «Ora ci aspettiamo una raccomandazione positiva da parte della Commissione, e poi la palla passerà agli Stati membri. A giugno si terrà una riunione del Consiglio europeo, dove ci aspettiamo che l’Ucraina ottenga lo status di candidato», ha affermato. Quanto ai colloqui per l’adesione, Zhovkva ha invocato «una procedura accelerata. Non possiamo permetterci 10-15-20 anni di negoziati. La maggior parte degli Stati membri ci sostiene».

 

Ore 17.30 - A MARIUPOL COMBATTONO UN CENTINAIO DI DONNE. A difendere Mariupol fino alla fine anche un centinaio di donne combattenti. Sono rimaste tra le fila di chi non ha abbandonato la città, sotto l’assedio russo, testimonia la giornalista Tetyana Danylenko. Tra loro c’era anche il sergente maggiore Olena Kushnir, medico della Guardia nazionale, morta negli ultimi scontri. Olena era riuscita nei giorni scorsi ad evacuare il figlioletto. Nei primi giorni di guerra aveva perso il marito. A marzo aveva fatto un video in cui testimoniava il martirio della città e chiedeva aiuto all’occidente: «Non compatitemi, sono un medico, una combattente, sono ucraina, faccio il mio dovere», diceva.

 

Ore 16.40 - KIEV, MARIUPOL NON È CADUTA, COMBATTEREMO FINO ALLA FINE.  La città di Mariupol non è «ancora caduta» perché i soldati che la difendono «combatteranno fino alla fine». Lo ha detto il premier ucraino, Denys Smihal in un’intervista all’Abc.
«Nessuna grande città dell’Ucraina è sotto il controllo della Russia, solo Kherson», ha detto ancora il premier ucraino all’Abc, sottolineando che a Mariupol c’è «una vera catastrofe umanitaria con 100.000 persone senza acqua e cibo da 40 giorni».

 

Ore 16 - SOSPESI PER OGGI I CORRIDOI UMANITARI.  Si fa sempre più drammatica la situazione nella città assediata di Mariupol, dove le forze ucraine sono ormai allo stremo ed i russi hanno rafforzato gli attacchi, mentre la mancanza di un accordo fra le due parti ha bloccato per oggi i corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili e proseguono i bombardamenti da parte dell’esercito russo sulle principali città del Paese, compresa la capitale Kiev.
Il vice primo ministro ucraino Iryna Vereshchuk ha annunciato lo stop ai percorsi sicuri per la partenza dei civili dall’ Ucraina orientale, ma ha lanciato un appello per l’apertura di uno spazio che permetta «l’evacuazione dei civili, soprattutto donne e bambini, da Mariupol», ma anche dei soldati feriti. Nella città, dove per il presidente ucraino Zelensky si vive una «situazione disumana», i combattimenti sono concentrati soprattutto nella zona delle acciaierie Azovstal dove, secondo Mosca, «fino a 400 mercenari stranieri che combattono al fianco delle forze ucraine sono stati accerchiati».
Le forze armate russe avevano offerto ai difensori la possibilità di cessare le ostilità e deporre le armi entro le 6 di oggi, e in cambio avevano assicurato che sarebbe stata loro risparmiata la vita, ma l’ultimatum è scaduto senza alcun esito. Tanto che il ministero della Difesa di Mosca ha lanciato un nuovo messaggio agli assediati: «Se continuano a opporre resistenza, saranno tutti eliminati». Kiev ha sostenuto anche che le forze russe potrebbero essere impegnate in queste ore nei «preparativi» per uno sbarco navale. Ma «Mariupol tiene duro, le Forze Armate la difendono con forza perché, di fatto, adesso è uno scudo che difende l’Ucraina», ha dichiarato la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar.
Gli attacchi si susseguono senza sosta anche nel resto del Paese.

 

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Ore 15.30 - ZELENSKY, NON CEDEREMO IL DONBASS ALLA RUSSIA. «La battaglia per il Donbass per noi è molto importante». Lo ha detto il presidente ucraino Voldymyr Zelensky in un’intervista alla Cnn registrata qualche giorno fa sottolineando che Kiev «non cederà quella parte di territorio perché farlo potrebbe condizionare il corso della guerra». «Non mi fido dell’esercito e della leadership russi», ha continuato. «Ecco perché non possiamo perdere questa battaglia» per l’est, ha sottolineato.

 

Ore 11.35 - KIEV, POSSIBILE SBARCO FORZE RUSSE A MARIUPOL.  Le forze russe potrebbero essere impegnate in queste ore nei «preparativi» per uno sbarco nella città portuale ucraina di Mariupol. In un aggiornamento sulla situazione sul terreno, la viceministra della Difesa ucraina, Hanna Malyar, ha infatti affermato oggi che il suo dicastero sta «verificando» informazioni giunte a Kiev su «preparativi nemici per un’operazione di sbarco navale» nella città assediata. Lo riporta Ukrinform.

 

Ore 11 - MOSCA, 400 MERCENARI STRANIERI ACCERCHIATI A MARIUPOL. Fino a 400 mercenari stranieri che combattono al fianco delle forze ucraine sono stati accerchiati nell’acciaieria Azovstal di Mariupol: lo ha detto oggi il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. Lo riporta Interfax. Come è noto, la grande acciaieria - che con la sua vasta rete di tunnel consente di sfuggire agli assalti nemici - è diventata la base del battaglione nazionalista Azov.

 

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Ore 10.30 - APPELLO KIEV, CORRIDOI UMANITARI PER I CIVILI DI MARIUPOL. «Chiediamo ancora una volta l’apertura di un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili, soprattutto donne e bambini, da Mariupol». È l’appello lanciato su Telegram dalla vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, che chiede inoltre «agli occupanti, anche attraverso le strutture internazionali competenti, di aprire un apposito corridoio per l’evacuazione dei soldati feriti» dalla città martire ucraina.
La vicepremier aveva annunciato la sospensione nella giornata di oggi dei corridoi umanitari per l’impossibilità di trovare un accordo con Mosca sul cessate il fuoco e garantire quindi la sicurezza dei civili.

 

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Ore 7.30 - SCADUTO L'ULTIMATUM DI MOSCA PER MARIUPOL. È scaduto alle 5 ora italiana l’ultimatum delle forze russe agli ultimi difensori di Mariupol, asserragliati in un’acciaieria. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky definisce «disumana» la situazione nella città portuale assediata.

«Data la situazione disperata che si è venuta a creare nello stabilimento metallurgico Azovstal, e guidate da principi umanitari, le forze armate russe offrono ai militanti dei battaglioni nazionalisti e ai mercenari stranieri di fermare le ostilità e deporre le armi. In cambio sarà loro risparmiata la vita», ha dichiarato in un comunicato il generale Mikhail Mizintsev che comanda l’assedio di Mariupol. «La situazione in città rimane la più grave possibile. Semplicemente disumana. La Russia sta deliberatamente cercando di distruggere tutti coloro che sono lì a Mariupol», ha detto Zelensky nel suo ultimo video-messaggio agli ucraini. «Ci sono solo due modi per influenzare» questa situazione, ha proseguito Zelensky: «O i nostri partner daranno immediatamente all’ Ucraina tutte le armi pesanti e gli aerei necessari, oppure serve un percorso negoziale in cui anche il ruolo dei partner sia decisivo». 

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Sul fronte degli armamenti, le prime armi dell’ultimo pacchetto da 800 milioni di dollari di aiuti militari forniti dagli Stati Uniti a Kiev «sono iniziate ad arrivare» in Ucraina, secondo quanto ha riferito un funzionario della Casa Bianca. Sul fronte diplomatico invece, il miliardario russo Roman Abramovich si sarebbe recato a Kiev nel tentativo di riprendere i colloqui di pace tra Russia e Ucraina, affermano fonti informate. C’è poi il fronte sanzioni. Il sesto pacchetto di provvedimenti Ue contro Mosca prenderà di mira il petrolio e le banche. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al quotidiano tedesco Bild am Sonntag. «Stiamo esaminando ulteriormente il comparto banche, in particolare Sberbank, che rappresenta il 37% del settore bancario russo. E naturalmente ci sono le questioni energetiche», ha affermato la Von der Leyen spiegando che l’Ue sta lavorando su «meccanismi intelligenti» in modo che il petrolio possa essere incluso anche nelle prossime sanzioni.

In un’intervista alla Cnn che andrà in onda oggi, Zelensky torna a ribadire che «la Russia in Ucraina sta commettendo un genocidio: non uccidono soldati, uccidono civili. Abbiamo prove
audio e video in cui si sentono i russi dire che ci odiano e che ci distruggeranno».

Intanto le sirene d’allarme antiaeree hanno risuonato anche stamattina in Ucraina, in quasi tutte le regioni. Il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, ha affermato che finora il 71% della città ha subito danni per i bombardamenti russi, con oltre 1.000 edifici colpiti di cui 115 completamente distrutti. E resta la paura armi nucleari e chimiche. «I russi potrebbero essere disposti a usare armi nucleari tattiche» pur di vincere questa guerra, secondo Nina Krusciova, pronipote dell’ex leader sovietico Nikita Krusciov. Resti di armi chimiche sarebbero stati trovati nel villaggio di Bilka, secondo le autorità della città ucraina settentrionale di Trostianets.

 

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