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Guerra in Ucraina

Zelensky: «Se cade Mariupol fine dei negoziati». Porti italiani vietati alle navi russe

Un fermo immagine tratto da un video delle forze armate ucraine mostra le strade devastate dai bombardamenti a Mariupol (Foto Ansa)
Un fermo immagine tratto da un video delle forze armate ucraine mostra le strade devastate dai bombardamenti a Mariupol (Foto Ansa)
Guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina è arrivata al 52esimo giorno

Ore 19 - ZELENSKY: «ACCORDO DI PACE DEVE PREVEDERE DUE DOCUMENTI». «Il trattato di pace con la Russia dovrebbe prevedere due diversi documenti: uno sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, l’altro sulle sue relazioni con la Federazione Russa». Lo ha detto il presidente ucraino Vlodymyr Zelensky in un’intervista ad alcuni media ucraini, sottolineando che la Russia vorrebbe invece un unico documento. Ma - ha aggiunto - «abbiamo visto cosa è successo a Bucha, le circostanze stanno cambiando», riporta l’Ukrainska Pravda. Zelensky ha detto che alcuni Paesi come Gran Bretagna, Usa, Italia e Turchia «si stanno dimostrando disponibili a fare da garanti, ma nessuno ha ancora dato una risposta definitiva»

 

Ore 17 - ZELENSKY: «FINE NEGOZIATI SE FORZE KIEV DISTRUTTE A MARIUPOL». La distruzione delle forze ucraine che difendono la città di Mariupol «metterà fine ai negoziati con la Russia». Lo ha affermato il presidente Volodymy Zelensky, citato dal Kyiv Independent. «La distruzione del nostro esercito, dei nostri ragazzi, porrà fine a tutti i negoziati», ha detto.

In precedenza Zelensky aveva affermato che erano in corso trattative sulla sorte di Mariupol, ma che i russi chiedono la resa. Il presidente ha detto che l’Ucraina non si fida ad accettare la richiesta russa, temendo un massacro dei propri soldati se dovessero consegnare le armi.

 

Ore 16 - PENTAGONO FA PRESSIONE PER L'INVIO DI ARMI ALL'UCRAINA. C'è preoccupazione al Pentagono che le oltre 40.000 munizioni, inviate dagli Stati Uniti a Kiev nel nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari di aiuti militari, possano non essere sufficienti a fronteggiare gli intensi combattimenti contro la Russia previsti nei prossimi giorni. Lo riferiscono fonti dell'amministrazione alla Cnn. Per questo il segretario alla Difesa americana, Lloyd Austin, e il capo dello stato maggiore congiunto, il generale Mark Milley, stanno effettuando telefonate quotidiane con i loro omologhi dei Paesi vicini all'Ucraina facendo pressioni per inviare armi e rifornimenti militari il prima possibile.

 

14.30 - PORTI ITALIANI OFF-LIMITS ALLE NAVI RUSSE. Da domani i porti italiani saranno off limits per le navi russe e il divieto varrà anche per le imbarcazioni che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio. La misura è contenuta in una circolare del Comando generale delle Capitanerie di Porto che recepisce la direttiva dell'Unione europea dell'8 aprile scorso con la quale sono state introdotte le ulteriori sanzioni nei confronti della Russia. Le navi che si trovano attualmente nei porti italiani, dice la circolare, dovranno lasciarli subito dopo «il completamento delle proprie attività commerciali». 

Protesta, nel frattempo, a largo della costa di Siracusa contro la guerra in Ucraina: gli attivisti di Greenpeace, a bordo di due gommoni, con il supporto della nave Rainbow Warrior, hanno inscenato una manifestazione contro la petroliera Scf Baltica, in arrivo dalla Russia, per denunciare «le importazioni di petrolio e gas che finanziano il conflitto».


Ore 13 - FORZE SPECIALI BRITANNICHE IN UCRAINA. Dal 18 di aprile l'esercito russo vieterà i movimenti all'interno dei quartieri Mariupol per controllare gli uomini intrappolati in città. Mosca ha vietato anche l'ingresso del premier britannico Boris Johnson in Russia. Forze speciali britanniche si sono recate a Kiev nelle ultime due settimane per addestrare i militari ucraini nell'impiego di alcuni tipi di armi forniti da Londra, in particolare i razzi anti-carro Nlaw. Lo hanno detto ufficiali ucraini al Times. Ufficiali di due battaglioni di stanza nella capitale e nella regione circostante hanno detto di avere seguito due corsi di addestramento impartiti dai loro colleghi britannici, uno la settimana scorsa e uno in quella precedente. Se la notizia fosse confermata si tratterebbe della prima volta che viene registrata la presenza in Ucraina di truppe di Paesi Nato.

 

Ore 12 - DIRITTI UMANI: 200 BIMBI UCCISI E 360 FERITI. Sono 200 i bambini ucraini rimasti uccisi dall'inizio dell'invasione russa, 360 sono stati feriti. Lo riferisce il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino Liudmyla Denisov.

 

Ore 11.15 -  NYT: LA RUSSIA SI PREPARA ALL'ATTACCO. La Russia sta schierando elicotteri d'attacco lungo il confine orientale con l'Ucraina e sta inviando altre truppe e pezzi di artiglieria nel territorio nemico per prepararsi al previsto assalto nell'est del Paese: lo scrive il New York Times, che cita anonimi funzionari ucraini e statunitensi. Secondo analisti militari, riferisce ancora il giornale, potrebbero passare "settimane" prima che Mosca completi il consolidamento delle sue forze, ma quando tutto sarà pronto l'offensiva sarà "lunga e molto, molto sanguinosa" Sono almeno 20.100 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione: lo rende noto oggi l'Esercito di Kiev sul suo account Twitter.

 

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Ore 10 - NUOVE ESPLOSIONI E CORRIDOI UMANITARI.  Esplosioni hanno scosso questa mattina la capitale ucraina Kiev: colpito il distretto di Darnytskyi. Intanto le sirene d'allarme antiaeree stanno risuonando in diverse città dell'Ucraina centrale, orientale e meridionale tra cui Dnipropetrovsk, Kryvyi Rih, Zaporizhzhia, Cherkasy, Donetsk, Odessa, Kharkiv, Poltava e Mykolaiv. Le sirene hanno risuonato anche a Kiev e a Leopoli. Le forze russe hanno bombardato anche una fabbrica di carri armati ucraina alla periferia di Kiev: lo riporta un inviato della Afp.

Iryna Vereshchuk, vice premier dell’Ucraina, ha diffuso un comunicato da cui emerge che per la giornata di oggi è stato raggiunto l’accordo per nove corridoi umanitari, compreso uno che riguarda Mariupol: dovrebbe essere possibile evacuare i civili su auto private.

Le unità missilistiche antiaeree dell'aeronautica militare e le forze della 93ma brigata meccanizzata separata Kholodny Yar hanno distrutto ieri sette obiettivi aerei russi, comunicano le forze armate dell'Ucraina. «A causa delle pesanti perdite - sottolineano i militari di Kiev -, le truppe russe hanno notevolmente ridotto l'attività nello spazio aereo ucraino, lanciando invece attacchi a distanza usando missili balistici e da crociera».

 

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Ore 9 - IL VIDEO MESSAGGIO DI ZELENSKY. Nel suo ultimo video-discorso - ripreso dai media internazionali -, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato ancora una volta a chiedere più armi per Kiev e più sanzioni contro Mosca.  «Se qualcuno dice: "un anno o anni", io rispondo: "puoi rendere la guerra molto più breve". Più e prima avremo tutte le armi che abbiamo richiesto, più forte sarà la nostra posizione e prima arriverà la pace - afferma Zelensky -. Quanto più e quanto prima avremo il sostegno finanziario che abbiamo richiesto, tanto prima ci sarà la pace. Prima il mondo democratico riconoscerà che l'embargo petrolifero contro la Russia e il blocco completo del suo settore bancario sono passi necessari verso la pace, prima la guerra finirà. L'obiettivo principale è accelerare il ritorno alla pace». Zelensky ha parlato di un ritorno alla "vita normale" in alcune parti dell'Ucraina.

 

Ore 8 - 900 CIVILI GIUSTIZIATI. Sarebbero stati quasi tutti giustiziati a colpi di pistola i 900 civili trovati nella regione che circonda Kiev. Lo riferisce l'Associated Press che cita la polizia locale, riportata dal Guardian. «La presenza di ferite d'arma da fuoco indica che molti sono stati semplicemente giustiziati», hanno detto gli ufficiali di polizia. Andriy Nebytov, il capo della polizia regionale di Kiev, ha spiegato che i corpi sono stati abbandonati nelle strade o hanno ricevuto sepolture sommarie. Secondo la polizia il 95% è morto per ferite d'arma da fuoco.

 

Ore 7,30 - PUTIN MINACCIA L'OCCIDENTE. Ore 7.35 - Putin minaccia l’Occidente: «Basta armi all’Ucraina o le conseguenze saranno imprevedibili». È il monito contenuto nella «nota diplomatica» consegnata dall’Ambasciata russa al Dipartimento di Stato americano lo scorso martedì. Ma l’amministrazione Biden va avanti: dovrebbero essere recapitate a Kiev tra oggi e domani le prime armi micidiali per consentire il salto di qualità nella risposta a lungo chiesto da Zelensky.

 

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