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Ciclismo

Battaglin pedala in salita: «Cerco squadra, ma adesso è difficile»

Momento complesso per il 33enne di Molvena, senza ingaggio per il 2023
Enrico Battaglin sorseggia un caffè: aspetta una chiamata per la prossima stagione FOTO CSF BARDIANI
Enrico Battaglin sorseggia un caffè: aspetta una chiamata per la prossima stagione FOTO CSF BARDIANI
Enrico Battaglin sorseggia un caffè: aspetta una chiamata per la prossima stagione FOTO CSF BARDIANI
Enrico Battaglin sorseggia un caffè: aspetta una chiamata per la prossima stagione FOTO CSF BARDIANI

Battaglin cerca squadra. Suona strano ma è così. Il contratto biennale con la Bardiani Csf Faizanè scade il 31 dicembre e il team emiliano, lo stesso con cui ha debuttato nel professionismo, ha deciso di non rinnovare la fiducia al corridore di Colceresa. In linguaggio ciclistico lo hanno lasciato al vento. Le tre tappe del Giro d'Italia che brillano nel suo palmarés non sono ritenute una dote sufficiente a fronte della carenza di risultati che ha segnato le ultime stagioni. Si aspettavano che rinverdisse i suoi allori ma non ci è riuscito. Un male relativo se Enrico Battaglin disponesse di un'alternativa, che però al momento non c'è.

Doccia fredda per Battaglin

«In base a quanto ci eravamo detti a fine estate io mi sentivo tranquillo, ero convinto che la Bardiani mi avrebbe confermato nell'organico del 2023 - afferma Battaglin, da undici anni nel ciclismo professionistico -. Quest'anno ho avuto qualche problema all'inizio, ma nella parte centrale della stagione credo di essere andato bene, l'ho dimostrato all'Adriatica Ionica Race e al Tour of Britain. Nelle ultime corse del calendario, dopo avere saputo che non ero stato confermato, ero piuttosto demoralizzato. È vero che non sono riuscito a vincere, ma dovrebbe essermi riconosciuto il lavoro che ho svolto per favorire i risultati dei miei compagni e per dare una mano soprattutto ai giovani».

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Enrico non vuole smettere così

Sta cercando una nuova maglia ma tutte le porte sono chiuse. «A fine stagione gli organici sono completi, trovare una nuova sistemazione adesso è molto difficile - prosegue il corridore -. Vorrei correre almeno un altro anno, possibilmente due. Fisicamente mi sento bene, credo di avere ancora qualcosa da dire. Spero che una squadra Professional mi dia la possibilità di dimostrarlo. Sto bussando a molte porte, se non riuscirò ad accasarmi pazienza, non sarà il finale di carriera che immaginavo ma non mi dispererò». Battaglin è arrivato al professionismo nel 2012 dopo avere fatto faville da Under nella Zalf di Gianni Faresin. Quando si è affacciato alla serie A del ciclismo si è gridato al fenomeno: il 6 ottobre del 2011, da stagista, ha vinto la Coppa Sabatini mettendo alle corde Davide Rebellin, David Moreno, Giovanni Visconti e Simon Gerrans. A dargli il pass per il professionismo è stato Bruno Reverberi, il manager dell'allora Colnago Csf Bardiani, oggi Bardiani Csf Faizanè. Un anno di adattamento, poi l'exploit: nella quarta tappa del Giro d'Italia del 2013, a Serra San Bruno, Battaglin sprinta di potenza in salita e toglie tutti di ruota. Qualche giorno dopo sarà secondo a Pescara dietro a Hansen. Dovrà abbandonare quel Giro in ambulanza, dopo una caduta alla 14a tappa.

Il Giro d'Italia è la sua corsa

L'anno dopo Battaglin torna a colpire a Oropa, un traguardo legato a un'epica vittoria di Marco Pantani. Il vicentino, in fuga con altri 20, nel finale rimonta Cataldo e lo brucia al traguardo di fronte al santuario. In quell'edizione sale sul podio anche a Savona, terzo. Nel 2016 il World Tour stende un tappeto rosso a Battaglin, che entra nella LottoNL-Jumbo, una corazzata in cui troneggiano Roglic, Kruijswijk, Groenewegen. Qualche buon piazzamento, tanto lavoro di vassallaggio per i capitani e nel 2018 ecco la terza zampata al Giro d'Italia: si arriva nel Belice e sulla rampa di Santa Ninfa si rivede il Battaglin dei bei tempi, impossibile tenergli testa per Visconti e Goncalves. Sarà l'ultimo acuto del molvenese. Nel 2019 migra alla Katusha Alpecin, l'anno dopo alla Bahrain McLaren, poi torna in categoria Professional con un biennale alla Bardiani. Un mese e mezzo o poco più per capire se si tratta del capolinea.

Eros Maccioni

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