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Il World Tour fa il pieno di “vitamina B”

Enrico Battaglin. 29 anni, con la nuova maglia della Katusha AlpecinL’arrivo vincente di Enrico Battaglin nella quinta tappa del Giro d’Italia 2018 a Santa Ninfa, TrapaniManuele Boaro, 31 anni, è passato dalla Bahrain-Merida all’AstanaGianluca Brambilla, 31 anni, è rimasto alla Trek-Segafredo
Enrico Battaglin. 29 anni, con la nuova maglia della Katusha AlpecinL’arrivo vincente di Enrico Battaglin nella quinta tappa del Giro d’Italia 2018 a Santa Ninfa, TrapaniManuele Boaro, 31 anni, è passato dalla Bahrain-Merida all’AstanaGianluca Brambilla, 31 anni, è rimasto alla Trek-Segafredo
Enrico Battaglin. 29 anni, con la nuova maglia della Katusha AlpecinL’arrivo vincente di Enrico Battaglin nella quinta tappa del Giro d’Italia 2018 a Santa Ninfa, TrapaniManuele Boaro, 31 anni, è passato dalla Bahrain-Merida all’AstanaGianluca Brambilla, 31 anni, è rimasto alla Trek-Segafredo
Enrico Battaglin. 29 anni, con la nuova maglia della Katusha AlpecinL’arrivo vincente di Enrico Battaglin nella quinta tappa del Giro d’Italia 2018 a Santa Ninfa, TrapaniManuele Boaro, 31 anni, è passato dalla Bahrain-Merida all’AstanaGianluca Brambilla, 31 anni, è rimasto alla Trek-Segafredo

Orfana di Filippo Pozzato, sceso dalla bici dopo 19 stagioni, la compagine dei professionisti vicentini si affaccia al nuovo anno con pochi rincalzi e qualche interessante cambio di casacca. Il fattore “B” governa la rappresentanza berica in fascia World Tour, l’élite della Serie A ciclistica: Battaglin, Boaro, Brambilla. I tre top rider della nostra provincia, tutti gestiti dal procuratore Moreno Nicoletti, inseguono nuovi stimoli e nuovi obiettivi. Enrico Battaglin, 29 anni, ha smesso il giallonero della Lotto NL-Jumbo per indossare il celeste della Katusha Alpecin. Il molvenese ha visto le sue quotazioni schizzare in alto dopo la vittoria alla quarta tappa del Giro d’Italia 2018. In carriera ha vinto tre corse e sono tutte tappe del Giro (2013, 2014, 2018). La Katusha ha deciso di assecondare le sue ambizioni di cacciatore di classiche, oltre che di tappe. Sede d’esame le Ardenne: Amstel, Freccia Vallone, Liegi. Manuele Boaro, nato a Bassano nel 1987, cresciuto nel Trevigiano e oggi trasferitosi per amore a Bergamo, è l’uomo-squadra per definizione. Con un valore aggiunto che lo rende molto più di un docile gregario: vince. Il suo ultimo centro lo ha colto poco prima di dire addio alla Bahrain-Merida di Vincenzo Nibali, in una tappa del Giro di Croazia. Boaro è uno che conosce bene il mestiere, ha fatto da spalla a gente come Alberto Contador e Peter Sagan. Nel 2019 porta la sua esperienza in dote all’Astana, un team che ha sempre avuto un grande potenziale collettivo ma gerarchie non altrettanto rigide. Lo spazio per mettersi in mostra non gli mancherà. Il bassanese Gianluca Brambilla, classe 1987, continuerà a integrare la sezione scalatori della Trek-Segafredo. Il 2018 non è andato secondo i piani, che lo volevano uomo di punta al Giro, ma il finale di stagione ha detto bene: è stato 16° e miglior italiano alla Vuelta, è stato convocato al Mondiale, si è visto sfumare per una foratura la possibilità di vincere il Giro dell’Emilia. Il vincitore di una tappa al Giro e una alla Vuelta del 2016 dovrà proseguire su questa strada per riappropriarsi del suo rango. Nella schiera delle squadre Professional svetta l’eneghese Andrea Pasqualon, 30 anni appena compiuti, confermatissimo alla Wanty-Gobert. Anche nell’anno appena concluso non si è fatto mancare un bottino generoso, ancorché di medio pregio: G.P. de Plumelec-Morbihan, due tappe e classifica finale del Giro del Lussemburgo. Suo pari grado è Marco Canola da Marola di Torri, 29 anni, capitano della Nippo Fantini Faizanè. Nel 2017 ha vinto sei corse, nel 2018 nessuna. Il suo sogno è tornare a vincere una tappa al Giro d’Italia, impresa che gli riuscì nel 2014. Federico Zurlo, 25 anni a febbraio, dovrà accontentarsi anche quest’anno di un team Continental. Quello che l’anno scorso si chiamava MS Tina Focus ora va sotto il nome di Giotti Victoria Palomar. È un club di piccolo cabotaggio, molto meno di quanto spetterebbe a Zurlo, considerato che in ambiente World Tour ha pure vinto (Qinghai Lake Tour 2016). Il 21enne marosticense Simone Bevilacqua disputerà il suo secondo anno da pro con l’ex Wilier Triestina, squadra Professional di cui si attende ancora il nuovo nome. Altri giovani vicentini cercheranno di mettersi in luce fra le squadre Continental per meritarsi una promozione: Luca Mozzato e Samuele Battistella (Dimension Data), Nicolas Dalla Valle (Tirol), Filippo Zana (Sangemini KVis).E poi c’è lui, l’highlander, colui che ha vissuto momenti esaltanti e altri tenebrosi in una carriera infinita: Davide Rebellin. Quest’anno ne compirà 49, da tempo è fuori dal grande ciclismo ma non vuol saperne di diventare un ex. Nel 2018 una garuccia l’ha vinta con l’ignoto Team Sovac ed è in trattativa per decidere la maglia su cui appunterà i prossimi dorsali. Gli dissero in bici mai mollare: li ha presi in parola. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Eros Maccioni

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