VICENZA. La Cassazione ha respinto il ricorso del giovane automobilista che nel giugno 2011 aveva ucciso Alex Di Stefano, guidando ubriaco e contromano lungo la tangenziale di Vicenza. Come si ricorderà, l’indomani si tolse la vita la mamma della vittima. Pertanto, per l’imputato la pena definitiva è di tre anni di reclusione: non andrà in carcere, ma la sconterà con i servizi sociali. Il dramma era stato alla base, grazie anche alla tenacia del papà e della sorella di Alex, del movimento d’opinione che portò il legislatore a introdurre il reato di omicidio stradale, che prevede pene molto più alte per incidenti di questo genere.