ZANÈ. Il colpo di scena arriva all’inizio dell’udienza. Lucia Helt, unica imputata per il concorso nell’omicidio di Davide Kari, del tentato omicidio di Vianello Kari, della ricettazione della pistola usata dal killer e di porto abusivo dell’arma, chiede di parlare. A voce bassa, a fianco dei suoi legali, spiega in poche parole che «è vero quello che hanno detto i Kari» in aula. «Avevo io la pistola nella borsa e l’ho data a mio figlio Carlo che ha fatto fuoco». Una confessione in piena regola, che ha reso inutili le ultime testimonianze davanti alla Corte d’Assise. Il dibattimento si è chiuso in quel momento. Ha poi preso la parola il pubblico ministero Paolo Fietta, che ha chiesto per lei 23 anni di reclusione per l’omicidio avvenuto a Zanè il 23 giugno 2016.