<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Omicidio di Zanè

Mamma del killer
confessa il delitto
Chiesti 23 anni

I carabinieri durante il sopralluogo nel campo nomadi di Zanè subito dopo l’omicidio nel giugno 2016
I carabinieri durante il sopralluogo nel campo nomadi di Zanè subito dopo l’omicidio nel giugno 2016
I carabinieri durante il sopralluogo nel campo nomadi di Zanè subito dopo l’omicidio nel giugno 2016
I carabinieri durante il sopralluogo nel campo nomadi di Zanè subito dopo l’omicidio nel giugno 2016

ZANÈ. Il colpo di scena arriva all’inizio dell’udienza. Lucia Helt, unica imputata per il concorso nell’omicidio di Davide Kari, del tentato omicidio di Vianello Kari, della ricettazione della pistola usata dal killer e di porto abusivo dell’arma, chiede di parlare. A voce bassa, a fianco dei suoi legali, spiega in poche parole che «è vero quello che hanno detto i Kari» in aula. «Avevo io la pistola nella borsa e l’ho data a mio figlio Carlo che ha fatto fuoco». Una confessione in piena regola, che ha reso inutili le ultime testimonianze davanti alla Corte d’Assise. Il dibattimento si è chiuso in quel momento. Ha poi preso la parola il pubblico ministero Paolo Fietta, che ha chiesto per lei 23 anni di reclusione per l’omicidio avvenuto a Zanè il 23 giugno 2016.

D.N.

Suggerimenti