È necessario fare chiarezza sulla morte di quel paziente: per questo le indagini devono proseguire. È quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari Antonella Crea in merito alla morte di Antonio Lucca, di Valdastico. Lucca era un paziente del dottor Jamal Basal: nei giorni scorsi il giudice - respingendo la richiesta di archiviazione della procura - ha ordinato l’iscrizione nel registro degli indagati del medico di origini israeliane, con l’ipotesi di omicidio colposo, fissando in sei mesi il termine per gli accertamenti.
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La decisione getta benzina sul fuoco
Proprio in questi giorni infatti è prevista la ripresa del servizio come medico di base a Valdastico del dottor Basal, circostanza che aveva incontrato l’opposizione di una parte della popolazione, così come del sindaco Claudio Sartori, che in virtù di quest’ultimo provvedimento ora intende presentare una richiesta per sospendere l’incarico del professionista. Da parte sua, il dottor Basal, stupito dalle accuse, si dice innocente e spiega di aver iniziato ieri a lavorare, come da incarico dell’Ulss.
Il dramma di Antonio
Il dramma di Antonio Lucca, 73 anni, risale all’ottobre del 2022. «In quei giorni, mio zio non stava bene; il sabato mattina il medico era andato a casa sua», racconta la nipote. «Nel pomeriggio, una vicina aveva chiamato l’ambulanza, in quanto lo zio non rispondeva; egli aveva aperto la porta ai sanitari, poi si era sentito male. Gli operatori avevano provato a rianimarlo, ma non c’era stato nulla da fare. Il magistrato aveva disposto l’autopsia, dalla quale era emerso come il decesso fosse dovuto ad un’ernia inguinale strozzata».
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L'esposto della famiglia
La famiglia aveva presentato un esposto con l’avv. Giuseppe Prencipe e la procura aveva dato il via alle indagini, chiedendo, alla fine, l’archiviazione. Mercoledì, però, il giudice ha rigettato la richiesta, disponendo l’iscrizione sul registro degli indagati di Basal e la prosecuzione delle indagini per 6 mesi per valutare se avesse seguito adeguatamente il paziente, con cure idonee, e se si fosse accorto dell’ernia. «Il Comune di Valdastico - ha detto il sindaco, che da settimane porta avanti una battaglia affinché il medico non torni - raggiunto dalla notizia che Jamal Basal risulta indagato per il decesso del concittadino, considerato che non sono state prese in considerazione dall’Ulss le oltre 500 firme dei residenti, alla luce delle segnalazioni già prodotte alla procura, in relazione alle innumerevoli problematiche connesse al signor Basal, già rappresentate nelle sedi opportune, produrrà istanza di sospensione di ogni titolo di incarico allo stesso, affinché il medesimo non possa esercitare il servizio di medico di base nel Comune e non possa esercitare servizio al distretto sociosanitario di Arsiero come guardia medica».
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La posizione dell'Ulss
L’Ulss 7 spiega come la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del medico non abbia effetti sull’incarico; al momento deve essere rispettata la graduatoria.
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Il dottor Basal si difende con forza
«Io oggi (ieri, ndr) ho iniziato regolarmente il lavoro. Non voglio sapere nulla del Comune, non sono un loro dipendente». E sulle accuse: «Sono sereno, ho sempre fatto il mio lavoro con scrupolo e professionalità».