<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Schio

«Grazie a tutti»
Abu ritrova
i suoi amici

Abu di spalle accolto dagli amici di Schio che lo hanno riabbracciato al rientro in Italia. FOTO STELLA
Abu di spalle accolto dagli amici di Schio che lo hanno riabbracciato al rientro in Italia. FOTO STELLA
Abu di spalle accolto dagli amici di Schio che lo hanno riabbracciato al rientro in Italia. FOTO STELLA
Abu di spalle accolto dagli amici di Schio che lo hanno riabbracciato al rientro in Italia. FOTO STELLA

VENEZIA. La prima richiesta di Abu è molto italiana: «Quando arrivo a Schio mangio una pizza. Poi dò un bacio alla zia, chiamo la mamma che ho tanta voglia di vedere e poi vado a letto».

L’undicenne bengalese è partito ieri mattina alle 6,15 da Dacca e via Istanbul, è giunto a Venezia puntuale, alle 19,30. Due viaggi intercontinentali nel giro di quattro giorni stroncherebbero chiunque, non lui, poi la stanchezza si fa sentire ma il sorriso con cui a Tessera risponde al saluto dei cuginetti e degli amici venuti a fare da comitato di accoglienza con uno striscione “Bentornato”, e di quelli che riempiono il cuore. I ragazzini gli consegnano persino una coccarda tricolore, «perché oggi è la Festa della Repubblica». E per uno che da grande vuole fare il politico «per battermi contro le ingiustizie», sembra il regalo più opportuno. Nel parcheggio dell’aeroporto veneziano si lascia andare ad una corsa gioiosa con gli amici. E già il suo pensiero va al ritorno in classe, all’abbraccio doveroso a quelle maestre che si sono battute per lui, fino ad ottenere il rientro grazie all’intervento dell’imprenditore Andrea Fioravanti: «Devo ringraziarlo, è stato generoso e gentile - ammette Abu. - Ed anche mio padre, che ha autorizzato l’espatrio ma so bene che senza l’intervento di Andrea non l’avrebbe concesso. A noi aveva detto di no».

Abu è loquace, spigliato: «Sono stanchissimo ma il volo è filato liscio. Mi sono guardato un film di “Batman” ed ho chiacchierato con mio zio. Il tempo è passato. Ora voglio riposare ma prima chiamo la mamma e mi faccio la pizza».

Quando gli si chiede cosa voglia fare da grande, Abu spiazza tutti: «Fino a poco tempo fa vi avrei risposto il medico, perché è una professione che mi affascina. Ma ora dico il politico, perché ci sono molte cose storte da raddrizzare, ingiustizie da riparare».

Lo zio ascolta e annuisce: «È un bambino dotato di un’intelligenza straordinaria, fuori dal comune. E non lo dico perché si tratta di mio nipote. Sarà compito della mia famiglia garantirgli l’istruzione adeguata affinché realizzi i suoi sogni: è un bene che questa vicenda si concluda lietamente».

Studierà in Inghilterra ma intanto si godrà qualche giorno a Schio con gli amici e i compagni di classe. Lo zio sta ancora completando le pratiche scolastiche che gli consentiranno il trasferimento in una struttura scolastica britannica, con nuovi amici da conoscere. Il coraggio per affrontare questa nuova avventura non gli manca ma ora vuole godersi questi ultimi giorni in aula da primo della classe. E ringraziare chi gli ha dato una mano per tornare fra chi gli vuole bene.

Silvia Dal Ceredo

Suggerimenti