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Sarego

Aperta un’inchiesta
sulla doppia morte
«Vogliamo la verità»

Andrea Zambotto e Anna Massignan in un momento felice. Forse già oggi le autopsie dopo la tragedia
Andrea Zambotto e Anna Massignan in un momento felice. Forse già oggi le autopsie dopo la tragedia
Andrea Zambotto e Anna Massignan in un momento felice. Forse già oggi le autopsie dopo la tragedia
Andrea Zambotto e Anna Massignan in un momento felice. Forse già oggi le autopsie dopo la tragedia

SAREGO. È un fascicolo senza indagati, per ora, quello aperto dalla Procura di Verona sulla morte del medico Anna Massignan e del neonato figlio Leonardo, sopravvissutole un giorno. Il pm di turno, Elisabetta Labate, ieri ha avviato gli accertamenti tecnici per stabilire le cause del doppio decesso avvenuto tra il 25 e il 26 dicembre all’ospedale Fracastoro di San Bonifacio.

Il primo adempimento è stato la nomina di un consulente dell’Università di Padova che domani – o al più tardi giovedì – effettuerà all’Istituto di medicina legale di Verona entrambe le autopsie sulle salme di mamma e neonato, già trasferite nel capoluogo scaligero. Se, come sembra, il medico di Sarego e il suo figlioletto sono deceduti a causa della grave emorragia interna manifestatasi all’improvviso il giorno di Natale, il medico legale dovrà accertare quali possano essere stati i fattori scatenanti e quale la concatenazione di eventi negativi che ha condotto ad un epilogo così tragico. Solo una volta concluse queste verifiche, sarà possibile stabilire se vi siano eventualmente state negligenze da parte di chi ha preso in carico ed assistito la paziente.

La direttrice generale dell’Ulss 20 Maria Giuseppina Bonavina, peraltro, ha dichiarato che «dalle prime verifiche il comportamento del personale medico pare sia stato ineccepibile». La famiglia di Andrea Zambotto, il commercialista che in poche ore è rimasto vedovo e senza il figlio che attendeva di coccolare nei primi giorni del 2106, continua e mantenere sulla vicenda il massimo riserbo. «Non intendiamo avanzare ipotesi, né tanto meno formulare accuse». Questa la posizione ufficiale.

Ben diverso è lo stato d’animo della famiglia Massignan a Sarego. La mamma Assuntina non nasconde la sua rabbia nei confronti del personale del Fracastoro per quanto è accaduto alla figlia e al nipotino. «Vogliamo la verità, vogliamo capire perché è successa una simile tragedia», ha ripetuto anche ieri disperata.

La madre, le tre sorelle e il fratello del compagno di Anna si stringono al loro caro, straziato dal doppio dolore. Nessuno intende rilasciare alcuna dichiarazione. Tantomeno lui, il più direttamente colpito da questa disgrazia. Le uniche parole sono della sorella Sara: «Andrea si è chiuso nel suo dolore», osserva. «Da lui non uscirà neppure una parola. Ha perso tutto, che cosa dovrebbe dire? È molto riservato e si confida soltanto con i suoi famigliari». La sorella lascia intendere che tra i suoi parenti e gli amici più cari si stanno avanzando ipotesi sulle possibili cause dei due decessi, tuttavia «nulla trapelerà pubblicamente».

Ieri le sorelle si sono recate dal legale di fiducia, l’avvocato Francesco Longhi di San Bonifacio. «Mi hanno chiesto di affiancare la Procura nella fase degli accertamenti - afferma Longhi - Per il momento però non ho alcun mandato di intraprendere azioni legali nei confronti di chicchessia». «Quello che è successo è terribile, ma non è ancora chiaro», continua l’avvocato. «Le variabili in gioco, infatti, sono infinite, e senza avere precisi dati clinici in mano non si può esprimere alcuna considerazione». Ufficialmente nessuna azione legale, dunque, ma indiscrezioni piuttosto attendibili dicono che un attacco, sul fronte giudiziario, è tutt’altro che da escludere. Andrea Zambotto e i genitori di Anna, ora, attendono il nulla osta dal magistrato per poter dare l’ultimo saluto ai propri cari.

Paola Bosaro Fabiana Marcolini

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