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Il caso

Il sindaco di Altavilla si dimette: «Sono stato tradito da tutti»

Carlo Dalla Pozza punta il dito contro i suoi ex alleati: «Ostacolato dall'inizio alla fine»
Il sindaco Carlo Dalla Pozza è stato eletto nel 2019
Il sindaco Carlo Dalla Pozza è stato eletto nel 2019
Il sindaco Carlo Dalla Pozza è stato eletto nel 2019
Il sindaco Carlo Dalla Pozza è stato eletto nel 2019

Il sindaco di Altavilla Vicentina Carlo Dalla Pozza si è dimesso. La lettera è stata protocollata ieri pomeriggio (venerdì 5 gennaio) in municipio, l'ultimo atto prima della chiusura degli uffici. Si tratta di una decisione che Dalla Pozza stava meditando già da giorni da quando, cioè, i 9 consiglieri di opposizione avevano presentato la mozione di sfiducia.

Dalla Pozza: «Nessun rimpianto»

Una fine che ha un retrogusto amaro per chi, da tanti anni, ha ricoperto prima il ruolo da vicesindaco e poi quello, dal 2019, di primo cittadino. «Non ho né rimpianti né rimorsi - dice Dalla Pozza -, ogni scelta che ho fatto è stata in buona fede perché non sono un "politico". Ho sempre cercato di essere corretto e attento agli altri ma soprattutto ho sempre avuto in mente il bene del mio paese». Adesso il primo cittadino avrà venti giorni di tempo per decidere se rendere le dimissioni effettive oppure arrivare in consiglio comunale, che dovrà essere convocato entro la fine di gennaio, con la discussione della sfiducia.

I "traditori"

Il sindaco si sente tradito da coloro che avevano, fino a poche settimane fa, fatto parte della sua squadra. «Sicuramente non ce l'ho con chi ha è sempre stato parte dell'opposizione - prosegue - ma con chi era entrato nella compagine elettorale, Silvià Burò, Francesco Albera ed Elvio Righetto, che già il giorno dopo le elezioni avevano scombinato gli accordi per poi andare via (nel 2020 ndr). Se erano contrari alla variante 18 del Piano degli Interventi perché non dirlo prima delle elezioni? Ne avremmo discusso per tempo».

Dalla Pozza, poi, punta il dito su Rossella Zatton, assessore esterno nominato da lui stesso e alla quale aveva ritirato le deleghe ad ottobre: «Le avevo chiesto di separarci amichevolmente perché sapeva che non ero nelle condizioni di approvare il suo operato partitico (Fratelli d'Italia) in una amministrazione che è nata e rimane civica»; e poi sull'ex assessore Roberto Scapin, alleato storico, che ha lasciato la giunta pochi giorni dopo Zatton. «Per questi motivi è scaturita la mozione di sfiducia nei miei confronti e gli scopi, va detto, non sono certo onorevoli, ma sanno di prossima campagna elettorale e partitici», osserva.

Rischio commissariamento 

Insomma una situazione ingarbugliata e già i prossimi mesi si annunciano particolarmente difficili dal momento che il bilancio di previsione non è stato approvato ed un eventuale commissario prefettizio si occuperà "solamente" dell'ordinaria amministrazione per far andare avanti la macchina comunale fino alle elezioni di giugno. Ma Dalla Pozza tira dritto: «So di aver portato avanti molti progetti complicati in questi anni, in primis la pandemia da Covid, proteggendo Altavilla da opere sovracomunali come ad esempio la Tav, e di aver portato a casa altre opere, o decisioni, importanti come il centro sportivo, l'aumento dei medici di base, la questione dell'asilo Fusari, il laghetto, la Dalli Cani».

L'amarezza del sindaco

«Nei prossimi mesi chi si occuperà di vigilare sui cantieri o sui ripristini stradali a seguito delle opere idrauliche o da opere eseguite da enti pubblici nel nostro territorio o anche del distretto del commercio o dei lavori all'Anna Frank? - si chiede concludendo - Spero che i consiglieri comunali si mettano una mano sulla coscienza e davvero pensino al bene di Altavilla e dei cittadini».

Antonella Fadda

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