<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
MONTICELLO CONTE OTTO

La tragedia del bimbo annegato in piscina: il nonno è indagato

Il piccolo era stato lasciato in custodia al parente. L’ipotesi della procura è che si sia trattato di omicidio colposo. Oggi l’autopsia
I carabinieri in via Monte Cengio a Cavazzale
I carabinieri in via Monte Cengio a Cavazzale
I carabinieri in via Monte Cengio a Cavazzale
I carabinieri in via Monte Cengio a Cavazzale

Il nonno del piccolo Jordan Isaac Oduro, annegato sabato pomeriggio nella piscina dell’abitazione di famiglia in via Monte Cengio a Cavazzale di Monticello Conte Otto, è stato iscritto sul registro degli indagati. L’ipotesi accusatoria avanzata nei suoi confronti è di omicidio colposo. Il bambino era stato affidato alla tutela del nonno, Fabio Valerio, manager di 59 anni, dopo che la mamma, 21enne, e il suo attuale compagno, avevano deciso di uscire per pranzo.

La tragedia

Un’assenza di qualche ora che non avrebbe dovuto comportare alcun problema anche perché il bimbo era solito stare con il nonno. Solo che questa volta le cose non sono andate come avrebbero dovuto. Valerio infatti si sarebbe assopito e Jordan Isaac, due anni, rimasto solo, ne avrebbe approfittato per dirigersi verso il giardino e la piscina. Una vasca recintata che però sembra avesse la serratura del cancello rotta e, a quanto pare, legata solo con una corda o uno spago.
Una chiusura che non avrebbe insomma impedito al bambino di poter accedere all’acqua dove poi è caduto. Domenica i carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Gianni Pipeschi, titolare dell’inchiesta sulla morte del bimbo, hanno provveduto a sequestrare l’hard disk contenuto nel sistema di videosorveglianza della villetta in cui è avvenuto il tragico incidente. Gli occhi elettronici sono infatti piazzati proprio sull’area della piscina e risultano essere perfettamente funzionanti così come hanno verificato, al momento della loro acquisizione, i militari dell’Arma.

Leggi anche
Bimbo di 2 anni annega nella piscina di casa. «È riuscito a raggiungere la vasca ed è caduto»

Le indagini, sotto esame i filmati della telecamera

I filmati, che ora verranno analizzati da un consulente della procura, potranno mostrare cos’è effettivamente accaduto sabato pomeriggio: soprattutto il momento in cui il piccolo Jordan Isaac (il padre sarebbe un cittadino italiano di origine africana già da qualche tempo separato dalla mamma del bambino) ha raggiunto la vasca interrata finendoci poi dentro. A ritrovare il suo corpo, ormai purtroppo esanime, sono stati la mamma e il fidanzato una volta rientrati a casa. Il giovane compagno della 21enne si è immediatamente precipitato in piscina tirando fuori dall’acqua il bambino e cercando disperatamente di rianimarlo.

Leggi anche
Bimbo annegato in piscina. Acquisiti i filmati delle telecamere

Vani i soccorsi al piccolo bimbo

Ad aiutarlo, di lì a poco, è giunta anche una coppia di vicini, residenti nel palazzo di fronte alla villetta di via Monte Cengio. Contemporaneamente un altro vicino di casa aveva avvertito la Centrale operativa del Suem 118 che aveva fatto partire alla volta di Cavazzale l’ambulanza e l’auto medica. 
«Ho composto due volte il numero del 118 - aveva confermato il residente di una delle abitazioni a schiera di via Monte Cengio - L’ultima telefonata l’ho fatta intorno alle quattro e tre quarti».

Il personale medico-infermieristico del Suem, una volta giunto sul posto, aveva cercato di rianimare il bambino per circa un’ora, ma ogni tentativo è purtroppo risultato vano. Sul luogo della tragedia successivamente sono arrivati anche i carabinieri che avevano provveduto a chiudere la strada e a compiere i primi rilievi sulla piscina e nell’abitazione ascoltando anche il racconto delle persone presenti. 

Ora gli accertamenti del medico legale

«Il nonno credo si è assopito e il bambino è riuscito a uscire e a raggiungere la piscina», aveva detto la zia di Jordan Isaac uscendo dalla villetta sabato intorno alle 18. Questa mattina, nel frattempo, il medico legale, così come disposto dalla procura, effettuerà l’autopsia sul corpo del piccolo. L’accertamento autoptico - al pari di quanto potrà emergere dalla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della villetta - sarà fondamentale per capire quanto tempo il bimbo sia rimasto in acqua.

«Voglio conoscere la verità su mio figlio - ha detto, ai microfoni di Tva, il padre del piccolo, Kenneth Oduro, che è tutelato dagli avv. Marco Napolitano e Giovanni Ceroni e che è stato sentito dai carabinieri -. Sono stato avvisato del dramma solamente a tarda sera, nessuno mi aveva detto nulla». 

Matteo Bernardini

Suggerimenti