Cosa è accaduto esattamente nel primo pomeriggio di sabato, nella villetta di via Monte Cengio a Cavazzale di Monticello Conte Otto, dove è morto annegato, nella piscina dell’abitazione, il piccolo Jordan Isaac Oduro, di due anni? Come ha fatto il bambino a finire nella vasca? E per quanto tempo è rimasto in acqua prima che il fidanzato della mamma lo ripescasse quando ormai però era già troppo tardi e il bimbo, nonostante i tentativi di rianimarlo, era già deceduto? Domande alle quali potranno fornire risposta i filmati delle telecamere del sistema di videosorveglianza montato all’esterno della villetta.
Forse le risposte arriveranno dai video
Gli occhi elettronici, il cui hard disk è stato sequestrato ieri dai carabinieri su mandato del sostituto procuratore Gianni Pipeschi, sono infatti piazzati proprio sull’area della piscina e risultano essere perfettamente funzionanti così come hanno verificato, al momento della loro acquisizione, i militari dell’Arma. Starà ora a un consulente della procura estrarre e visionare le immagini. La vasca in cui è caduto il piccolo Jordan Isaac risulta essere stata recintata, ma sembra però che ieri pomeriggio, nel momento della tragedia, il piccolo cancello che ne consente l’accesso fosse stato lasciato aperto. Il bambino, cosa affatto inusuale, l’altro pomeriggio era stato lasciato a casa con il nonno materno (i suoi genitori da tempo sono separati e il papà del piccolo, cittadino italiano di origine africana, sino a ieri pomeriggio non risultava ancora rintracciabile).
La mamma aveva affidato il piccolo al nonno
La mamma e il suo attuale fidanzato erano usciti per andare a pranzo. Un’assenza di poche ore, ma risultata purtroppo fatale. In quel lasso di tempo infatti il nonno di Jordan Isaac, 49 anni, si sarebbe assopito e il bambino, vistosi solo, ne avrebbe quindi approfittato per dirigersi verso la vasca dove è poi caduto . A ritrovare il suo corpo sono stati la mamma e il compagno una volta rientrati. Inizialmente insieme a una coppia di vicini hanno immediatamente cercato di rianimare il bimbo, ma i loro tentativi, come poi quelli del personale del Suem 118, sono stati vani. Al momento, tutti gli elementi investigativi raccolti, porterebbero a ritenere un’omissione di vigilanza da parte del nonno del piccolo. Intanto domani è previsto l’esame autoptico sul corpo del bambino. E proprio l’autopsia, unita ai rilievi tecnici sulle telecamere dell’impianto di videosorveglianza della casa, saranno determinanti a fare piena chiarezza sulla tragedia avvenuta sabato pomeriggio.