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L'anniversario

Cinque anni fa
la grande
alluvione

1 novembre 2010: così si presentava Vicenza
1 novembre 2010: così si presentava Vicenza
La grande alluvione (1 novembre 2010)

"Un'alluvione che nel Vicentino non si vedeva dal 1966. Dalle prime ore di ieri, Vicenza, molte zone dell'hinterland e svariate località della provincia berica sono state invase prima dall'acqua e poi dal fango. Molti fiumi sono tracimati, allagando le campagne ma soprattutto le strade e le abitazioni. Drammatica la situazione in centro città e soprattutto a Cresole di Caldogno, tagliata in due da un torrente d'acqua tracimata dal Bacchiglione che ha rotto gli argini. Migliaia le case allagate, altrettanti gli sfollati (un centinaio in città, ospiti di Ipab, albergo cittadino, hotel e altre strutture), e le famiglie isolate. Un pensionato di Cresole, che sarebbe stato travolto dall'ondata, è disperso da ieri mattina. Di Giuseppe Spigolon, 75 anni, si sono perse le tracce"...

 

"Uno tsunami. Allagato un terzo della città. Il centro storico in ginocchio. Un centinaio di sfollati. Tutte le scuole chiuse. Paura per il teatro Olimpico. Ore di blackout. Barche e mezzi anfibi di polizia e vigili del fuoco in piazza XX Settembre. Scene da film di guerra. Il maledetto lunedì di Ognissanti inizia alle 7.30, quando il fiume “chiacchierone” alza la testa e sfonda a ponte degli Angeli: è il d-day dei fiumi vicentini. «Come e peggio del 1966: questa è un'alluvione», diagnostica il sindaco Achille Variati, mentre gonfia i sacchetti di sabbia con i volontari della protezione civile per proteggere negozi e case"...

 

Così i colleghi Diego Neri e Gian Marco Mancassola iniziavano le loro cronache da Cresole e Vicenza, i luoghi simbolo della grande alluvione di lunedì 1 novembre 2010. Un disastro, come titolava in prima pagina quel giorno Il Giornale di Vicenza. Che con i suoi cronisti, i suoi collaboratori e i suoi fotografi ne ha raccontato sin dai primi momenti i drammi, i volti, le storie, le polemiche.

 

La città e mezza provincia erano sott'acqua. Una notte di paura, una giornata di terrore. Che ripercorriamo oggi, qui. A cinque anni da quel «maledetto lunedì di Ognissanti». Per non dimenticare.

 

Domenica 31 ottobre 2010, ore 22. Il maltempo si abbatte sul Vicentino. Paura per una frana a Chiampo, danni e disagi fra Schio, S. Vito di Leguzzano e Torrebelvicino.

Lunedì 1 novembre 2010, ore 1. I danni si moltiplicano nella zona di Torrebelvicino: una frana a ponte Capra blocca parzialmente la provinciale, disagi anche in zona Enna. I pompieri sono in allerta.

Ore 2. Paura in città per il livello del Bacchiglione. A ponte degli Angeli le forze dell'ordine segnalano i rischi.

Ore 6. L'allerta è molto elevata. Parecchie strade del centro di Vicenza sono allagate.

Ore 7.30. A ponte degli Angeli esce il Bacchiglione. Poco dopo tracima a ponte Pusterla, quindi nella zona di via Diaz. Paura anche per il teatro Olimpico.

Ore 9. Tracima il Bacchiglione e un torrente di fango travolte Cresole di Caldogno. Lobbia e Rettorgole erano già sotto acqua.

Ore 9.30. Si costituisce l'unità di crisi in prefettura con tutte le forze dell'ordine, il sindaco e i tecnici. Più o meno in contemporanea viene chiusa l'autostrada A4 a Montebello.

Ore 13.30. Tracima anche il Tesina a Torri di Quartesolo. La strada è chiusa da ore, alcune famiglie vengono evacuate. Peggiora la situazione a Caldogno.

Ore 17. È confermata la notizia che a Cresole un pensionato è disperso fin dal mattino. La persona che era stata ritrovata non era lui.

Ore 19. Ordinata la chiusura delle scuole di Vicenza e di tutte le superiori della provincia. Molti Comuni dispongono la chiusura anche di asili, elementari e medie.

Ore 20. Il sindaco di Caldogno Vezzaro stima in circa 3 mila gli sfollati nel suo Comune. A Vicenza sono un centinaio, soprattutto nella zona di Debba. Un altro centinaio nello Scledense.

Redazione web

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