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LE GIORNATE FAI

Vicenza: tutti in coda per le bellezze "svelate"

La delegazione del Fai Vicenza ha aperto le porte di villa Piovene Porto Godi a Lugo e del palazzo del Monte di Pietà, nel cuore del centro storico
I vicentini in coda per la visita al Monte di Pietà FRANCESCO DALLA POZZA/COLORFOTO
I vicentini in coda per la visita al Monte di Pietà FRANCESCO DALLA POZZA/COLORFOTO
I vicentini in coda per la visita al Monte di Pietà FRANCESCO DALLA POZZA/COLORFOTO
I vicentini in coda per la visita al Monte di Pietà FRANCESCO DALLA POZZA/COLORFOTO

Volendo riassumere l’operato del Fondo Ambiente Italiano si potrebbe dire che “cura il patrimonio raccontandolo”. Ed è quello che accade tra oggi, sabato 23 e domani,  domenica 24 marzo, in occasione della 32esima edizione delle Giornate Fai di primavera. Un evento, sempre più atteso, dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro meraviglioso Paese. Un appuntamento che s'è inaugurato a Vicenza all'insegna del tutto esaurito con una lunga cod in centro storico, per accedere alla visita del palazzo Monte di Pietà, a due passi dalla basilica Palladiana.

I palazzi aperti nel Vicentino

Nel territorio berico, dunque, la delegazione del Fai Vicenza aprirà le porte di villa Piovene Porto Godi a Lugo, sulle pendici del colle di Lonedo, e del palazzo del Monte di Pietà, nel cuore del centro storico cittadino. Ma non è tutto perché, in occasione del centenario della nascita del marchese Giuseppe Roi, il Fai nazionale offre a tutti i vicentini l’opportunità di scoprire villa Fogazzaro Roi, a Oria Valsolda in provincia di Como, usufruendo del biglietto gratuito fino a fine anno. Un’occasione unica per conoscere una dimora storica strettamente legata al nostro territorio poiché è lì che Antonio Fogazzaro scrisse parte del suo romanzo “Piccolo mondo antico”. Ed è per questo che nel fine settimana delle Giornate Fai di primavera sarà possibile visitare la palazzina Roi, in Contra’ San Marco, e le sale Roi ai Musei civici di palazzo Chiericati, in piazza Matteotti.

Conoscere le opere d'arte

«Il Fai mira da sempre a promuovere il patrimonio artistico del nostro Paese e lo fa parlando al cuore degli italiani - sono le parole del capo delegazione del Fai Vicenza, Alessandra Ronchi - Conoscere e comprendere le ricchezze del nostro territorio, aprendo le porte a realtà che altrimenti non sarebbero visibili al grande pubblico, aiuta da un lato a formare le nuove generazioni e dall’altro ad incrementare in tutti noi la consapevolezza di tutte le meraviglie che l’Italia ha da offrire. Un esempio: se ci si reca in piazza dei Signori si resta ammaliati dalla basilica Palladiana, ma solo chi conosce la storia sa che esattamente di fronte si cela un altro gioiello com’è il palazzo del Monte di Pietà. Questa è l’importanza di conoscere la storia».

Una storia che, ancora una volta, sarà raccontata dagli studenti.

A vestire i panni dei giovani ciceroni durante le Giornate Fai di primavera saranno le ragazze e i ragazzi degli istituti superiori Boscardin, Da Schio e Lioy. «Il liceo scientifico Lioy festeggia i cento anni, come il nostro Giuseppe Roi - racconta Giovanna Rossi di Schio, presidente regionale del Fai - Invito dunque i vicentini ad approfittare dell’apertura della villa Fogazzaro Roi e a partecipare alla serie d’iniziative legate al centenario del marchese, partendo dalle Giornate Fai fino ad arrivare alla commemorazione in villa il prossimo 9 giugno».

Insieme al vicesindaco di Vicenza Isabella Sala, che ha sottolineato come il Fai riesca a portare la luce anche in luoghi che per svariati motivi sono finiti in ombra, hanno portato la loro testimonianza il conte Cesare Vergnano, proprietario di villa Piovene Porto Godi, e Pietro Ermanno Dalla Libera, direttore della Fondazione Monte di Pietà.

A raccontare invece le bellezze dei luoghi aperti nel fine settimana è la capogruppo del Fai Giovani di Vicenza, Irene Bartoli: «Partendo dalla maestosa scalinata dell’architetto Muttoni, la visita di villa Piovene Porto Godi include in via straordinaria anche gli interni dell’edificio cinquecentesco. L’attribuzione della villa al Palladio rimane tutt’oggi una questione controversa. Il palazzo del Monte di Pietà sorge sul finire del 1400 in un’area già edificata per questo, nella sua parte centrale, incorpora la chiesa di San Vincenzo. Infine il gioiello Palazzo Roi che nel 1891 venne ristrutturato in stile lombardesco».

 

Sara Marangon

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