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VICENZA

Ladri gourmet. Rubano le ostriche dalla pescheria in centro

Il furto nella pescheria di contra’ Pescaria mentre il titolare stava scaricando il furgone col pesce preso a Chioggia
Il titolare della pescheria Claudio Perini con una cassetta di ostriche FOTO COLORFOTO
Il titolare della pescheria Claudio Perini con una cassetta di ostriche FOTO COLORFOTO
Il titolare della pescheria Claudio Perini con una cassetta di ostriche FOTO COLORFOTO
Il titolare della pescheria Claudio Perini con una cassetta di ostriche FOTO COLORFOTO

Ormai si ruba di tutto. Ma ci sono ladri e ladri. Furti e furti. Furti più o meno classici per i riti delle cronache. Negli appartamenti e nei supermercati. Sulle strade. Di biciclette e di auto. E furti più rari, originali, assurdi, incredibili che sfuggono alle casistiche ed entrano nel guinness delle curiosità più strane.

Quello subìto dall’esterrefatto Claudio Perini - 68 anni, a Vicenza dal 1980 ma chioggiotto da un’infinità di generazioni, casa che si affaccia sul rione di San Giacomo, figlio di un pescatore romantico che gli ha insegnato il vernacolo dei canali, il rispetto per la laguna e la nostalgia per i bragozzi d’epoca - è uno di questi. A scomparire in un baleno è stato un cestino di prelibate ostriche, quelle perle raffinate dell’universo gastronomico dalla carne colore di crema e dal sapido sapore di nocciola che si allevano dentro le caratteristiche “poches” accarezzate dalle onde e dalla risacca nelle baie e nelle riviere sui canoni di un’antica arte nata inventata dai Romani ed esportata, al tempo in cui dominavano il mondo, sulle coste del nord dell’Europa e Gran Bretagna.

Furto da buongustai

Sì, proprio un vassoio in legno contenente 24 ostriche, prodotto raffinato che nell’atelier di contra’ Pescaria aperto sul finire del Novecento e dedicato agli amanti di pesce, molluschi e crostacei, ormai un’istituzione storica in città per buongustai e appassionati, sono sempre molto apprezzate e richieste. Il fatto risale a due giorni fa. Come ogni mattina, Claudio, alle 7.30 arriva davanti al negozio che gestisce da anni assieme alla moglie Gabriella con il furgone carico di prodotti presi al mercato ittico di Chioggia dove si reca regolarmente. Il furgone si ferma. Claudio apre lo sportello posteriore. Entra nel negozio. Accosta la porta.

Le cassette da scaricare

Branzini, i più desiderati dagli chef d’autore; le sogliole, i calamari, le seppie, e poi il tonno rosso della Sicilia, il salmone dei mari del Nord, e, poi, appunto, le ostriche. Sì, ma dove sono andate a finire le conchiglie? Claudio le aveva riposte appena dietro lo sportello. Erano proprio lì. E adesso hanno preso il volo. Fuori non c’è nessuno. Forse, a pensarci, prima, gli è parso di vedere l’ombra fuggitiva di qualcuno. Più che il rammarico, a prendere il sopravvento è lo stupore. In fondo la perdita è di poche centinaia di euro. Ma la sorpresa è enorme. Perché proprio le ostriche? Furto con destrezza di qualcuno che passava lì per caso e ha arraffato la prima cosa che gli è capitata sotto mano? O lo scaltro ladro gastronomo che puntava proprio ai preziosi frutti di mare? Non si saprà mai. Dopo lo sbalordimento a farsi largo è la filosofia di Perini. Un po’, passando dal profano al sacro, dal piccolo al grande, la metafora della vita. E non solo perché questa volta il danno economico è relativo: «Speriamo solo che non le abbiano buttate. Aprirle non è affatto semplice». 

E al supermarket via il sushi

Se in pescheria sono sparite le ostriche; l’altro giorno, al supermercato Emisfero a Vicenza est, due ladre hanno fatto sparire varie confezioni di sushi (oltre ad altri prodotti alimentari) per un valore, complessivo, di circa 90 euro. Le due malviventi sono entrate in azione l’altro giorno, intorno alle 16.30, all’interno del supermercato del centro commerciale cominciando a portare via diversi generi alimentari esposti sugli scaffali: biscotti, merendine, cioccolatini; quindi si sono spostate verso il reparto del pesce dove hanno preso varie confezioni di sushi. Le due donne - una ragazza di 22 anni e una donna di 48 - sono state intercettate dagli addetti alla vigilanza che hanno chiamato il 113. Un equipaggio della sezione volanti della questura è quindi intervenuto nel punto vendita accompagnando poi le due donne negli uffici di viale Mazzini dove sono state identificate e denunciate.

Franco Pepe

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