Condannata a sette mesi di carcere per aver minacciato e aggredito la caposala del pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo e una guardia giurata che era in servizio nel nosocomio. Questa la pena inflitta dal giudice a Lorenza Accardi, 57enne nata in Venezuela ma residente in città, difesa dall’avvocato Michele Carotta.
L'aggressione
Risalgono ai primi giorni di marzo del 2020, quando la pandemia era solo uno spettro che aleggiava. La donna si trovava al pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo. La caposala Nadia Scarzello, 51 anni, che in termine tecnico è definita coordinatrice del pronto soccorso, stava svolgendo il suo lavoro come sempre quando la donna ha perso la pazienza e se l’è presa con lei. Non solo, perché in difesa dell’infermiera è intervenuto anche Mauro Galdi, guardia particolare giurata, che ha subito la stessa sorte. I due si sono costituiti parte civile.
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Quello che è accaduto ha dell’incredibile
In un primo momento Accardi ha minacciato la donna, promettendole che le avrebbe fatto perdere il lavoro, che glie l'avrebbe fatta pagare ma anche minacciandola di morte. Tutto questo è stato aggravato non solo da una serie di sputi rivolti verso la sanitaria e a terra ma soprattutto dal fatto che la Accardi, che aveva con sé un ombrello, l’ha preso e l’ha utilizzato come una mazza, colpendo a più riprese sia Scarzello, sia Galdi.
Quando la situazione è tornata alla normalità, i due si sono fatti medicare: la guardia giurata ha riportato lesioni ed escoriazioni guaribili in dieci giorni; la caposala invece aveva riportato contusioni con ematomi agli arti inferiori ed escoriazioni plurime agli arti, contaminazione biologica e distorsione del rachide cervicale. I medici avevano stabilito anche per lei una prognosi di dieci giorni.
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Le accuse
La Accardi, quindi, era stata accusata di lesioni personali aggravate dall’uso di un’arma e resistenza a pubblico ufficiale, perché entrambi gli aggrediti nel pieno delle loro funzioni erano incaricati di pubblico servizio.
Dopo il procedimento con rito abbreviato, il giudice ha stabilito quindi una pena di sette mesi, oltre al pagamento delle pene processuali. Accardi è stata anche condannata al risarcimento dei danni a favore della parte civile che dovrà essere quantificata in altra sede ma intanto ha stabilito una provvisionale immediata di 2 mila euro. In più l’imputata è stata condannata alla rifusione in favore delle parti civili delle spese di costituzione, quantificate in 1.800 mila euro. la pena è stata sospesa.