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Vicenza

Bici, cellulari, monopattini e anche una pelliccia: ecco tutti gli oggetti persi che vanno all’asta

Si avvicina l’appuntamento con l’asta pubblica che metterà sul mercato i beni depositati nei magazzini comunali e mai reclamati. Si tratta di 384 pezzi, tra i quali anche due fedi nuziali.

Il campionario è ricco e vario, come da tradizione. E può contare sulla presenza di alcune categorie rodate: ad esempio, quella delle biciclette e dei telefoni cellulari. Ma non mancano altri beni, tra i quali una pelliccia di opossum e due anelli nuziali. Merce pronta ad essere venduta in occasione della prossima asta pubblica dedicata agli oggetti smarriti raccolti dall’apposito ufficio del servizio Provveditorato del Comune.

Materiale mai reclamato

Come si legge nella determina del 14 settembre, palazzo Trissino ha messo in rampa di lancio 384 beni, che si preparano a lasciare i depositi comunali per essere affidati all’Istituto vendite giudiziarie (Igv) di Costozza di Longare. Istituto che ha ricevuto il via libera ufficiale per ritirare il materiale mai reclamato dai legittimi proprietari e nemmeno da chi l’ha ritrovato, per procedere poi con la vendita pubblica al miglior offerente.

Scorrendo la lista dei beni, si scopre che giacciono tutti nei magazzini municipali dal 2020 o dal 2021, con alcuni pezzi registrati nel 2019, dove hanno atteso invano che qualcuno si presentasse per rientrarne in possesso.

Trascorso un anno dall’ultimo giorno di pubblicazione dell’avviso di rinvenimento nell’albo pretorio, la legge prescrive che la mercanzia torni a chi l’ha ritrovata e portata agli uffici comunali. In alternativa, i beni restano a disposizione del Comune che, per liberare spazio e coprire spese e oneri, li mette in vendita. Come nel caso dei lotti in questione.

TUTTI GLI OGGETTI ALL'ASTA

Dai cellulari ai monopattini, fino alle biciclette

Il primo conta 113 cellulari delle marche più svariate, non tutti in buono stato e perlopiù datati: c’è un Huawei con schermo rotto, un Samsung con cover in silicone danneggiata, ma anche un Iphone 5s, solo per citarne alcuni. Un altro lotto comprende bracciali e collane, ma gli oggetti che spiccano sono due fedi nuziali in oro giallo, chissà se davvero smarrite, volutamente abbandonate o provenienti da furto.

Nell’elenco ci sono anche tre monopattini elettrici, un pc portatile, uno zainetto in tessuto, orologi da polso, macchine fotografiche, oggetti per la casa in ceramica e metallo, un tablet, degli auricolari, un distanziometro laser e alcuni hoverboard (gli scooter elettrici autobilanciati).

A fare la parte del leone, però, sono sicuramente le biciclette. Le due ruote da mettere in vendita sono 228 (Scatto, Atala, Liotto, Bianchi, Pericoli, Bottecchia, Daytona, alcune delle marche): dalle city bike alle mountain bike, dai modelli pieghevoli a quelli per bambini, fino alle versioni con pedalata assistita.

Quanto ha incassato Palazzo Trissino negli ultimi anni

L’asta dello scorso anno ha fruttato un bottino di oltre 5 mila euro, una cifra sopra le aspettative considerando che la volontà dell’Istituto per le vendite giudiziarie era quella di racimolare almeno 1.320 euro da poco più di 100 biciclette, un drone, una fede e alcuni oggetti di varia natura, tra bigiotteria e altro. A guardare lo storico delle cifre introitate grazie alle vendite degli oggetti rinvenuti effettuate per conto del Comune, non si va oltre i tremila euro.

Fatta eccezione per due anni fa, quando palazzo Trissino è riuscito a incassare 12 mila euro dalla tornata andata in scena tra novembre del 2020 e febbraio 2021. No, non c’erano pezzi da novanta tra i lotti. Semplicemente, per effetto della pandemia, l’asta è andata in scena online. E in questo modo ha richiamato non solo i vicentini interessati a quegli oggetti rimasti senza proprietario ma anche decine di persone da tutta Italia.

Anche nel caso della prossima vendita, come precisato nella determina, “il prezzo di stima dei beni, oggetto di alienazione, da porre a base d’asta sarà stabilità mediante perizia di stima asseverata a cura dell’Ivg che dovrà essere trasmessa almeno dieci giorni prima della data prevista per la vendita al servizio Provveditorato“. 

Laura Pilastro

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