<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La grande opera

Un hub della mobilità con piazza interrata. La stazione si allarga

di Nicola Negrin

La stazione di viale Roma tecnicamente è il cuore del progetto dell’alta velocità. Tecnicamente, appunto, perché, come si è visto nelle puntate precedenti, la gran parte dell’intervento da 1,6 miliardi di euro si focalizza su strade, sottopassi, viadotti e rotatorie. Ciò non toglie, però, la centralità del fabbricato di viale Roma: rappresenta il cardine attorno al quale ruota il progetto definitivo della Tav. I treni arriveranno qui (oltre che in Fiera in occasione di eventi), le nuove arterie arriveranno qui, le nuove ciclabili arriveranno qui, il metrobus elettrico arriverà qui e anche tutto il trasporto pubblico su gomma arriverà qui. Questo perché l’attuale stazione non sarà più solo un immobile a servizio della ferrovia ma, secondo le intenzioni dei tecnici, diventerà un hub della mobilità. Ci sarà quindi un unico spazio per prendere i treni o i bus.  

La configurazione Il piano architettonico era già stato anticipato nei mesi scorsi da Rfi. I tecnici nelle carte del progetto definitivo del secondo lotto dell’alta velocità entrano nel dettaglio delle motivazioni. Specificando in primis che «per quel che riguarda l’ambito della stazione di Viale Roma, coniugando la visione trasportistica e la visione urbanistica, il progetto propone interventi orientati sia a favorire continuità tra gli spazi della stazione e il tessuto urbano, strutturando percorsi capaci di ricucire le zone della città con gli spazi della stazione, sia a limitare gli impatti visivi, attraverso soluzioni misurate a salvaguardia dell’eccezionale valore universale tutelato dall’Unesco». Proprio per questo motivo sono state adottate alcune scelte che - come nel caso della piazza interrata e dell’eliminazione di alcuni fabbricati - vanno nella direzione del minor impatto visivo.  

La piazza ipogea È questa una delle principali novità rispetto al preliminare. «Il progetto del 2017 - spiegano i professionisti - proponeva per l’ampliamento del fabbricato viaggiatori storico, la realizzazione di una nuova volumetria adiacente al fianco occidentale dell’edificio, con lo scopo di accorpare i servizi del trasporto ferroviario con quelli del trasporto urbano ed extraurbano, costituito da una grande pensilina sul lato settentrionale a copertura degli arrivi e partenze dal terminal bus, e da un atrio ipogeo connesso con il nuovo sottopasso alta velocità di accesso alle banchine ferroviarie e il nuovo parcheggio interrato, attrezzato con scale fisse, mobili ed ascensori». Successivamente, viste anche le raccomandazioni Unesco, «nella ricerca di salvaguardare l’identità storica della Stazione» si è arrivato «a una proposta che esclude la nuova volumetria e mira alla realizzazione di una piazza ipogea come collegamento tra la stazione esistente, il parcheggio e il sottopasso. La scelta di tale soluzione consegue dalla necessità di realizzare un progetto non eccessivamente impattante a livello architettonico e paesaggistico». La piazza ipogea (collocata come si vede tra il fabbricato viaggiatori e il nuovo parcheggio) «prevede un camminamento centrale, caratterizzato da dei terrazzamenti verdi posti ai lati». È caratterizzata da una copertura piana pedonale «ed è pensato sia per viaggiatori che per i cittadini, diventando un nuovo elemento di aggregazione per la città di Vicenza». I professionisti in realtà si spingono avanti: «Oltre a rappresentare un collegamento tra i vari poli della stazione, la piazza ipogea vuole costituire, con i suoi terrazzamenti, una parentesi verde all’interno di una infrastruttura, emblema dell’urbanizzazione. La copertura della stessa rappresenta un punto di sosta dalla frenetica vita metropolitana».  

Il sottopasso ciclabile Il secondo elemento cardine della nuova stazione sarà il sottopasso ciclopedonale. A differenza di quelli che si trovano oggi in città (ad esempio, viale del Sole, strada del Cavalcavia) avrà una struttura diversa, poiché consentirà alle biciclette di avere un percorso riservato rispetto ai pedoni che potranno utilizzare anche scale mobili. In sostanza si potrà passare da viale Roma fino al piazzale della stazione (dove ci saranno ciclabili che continuano a nord dei binari) senza scendere dalla sella ma utilizzando le rampe di discesa e salita. Avrà una larghezza di cinque metri e un’altezza di tre. 

Parcheggi e strade L’accesso alla stazione (come si vede a lato) sarà garantito da un articolato reticolo di strada. La terza grande novità per quanto riguarda il progetto riguarda il parcheggio interrato. Dove oggi si trovano il piazzale il fabbricato di Svt (destinato alla demolizione) verrà ricavata un’area di sosta di 19.400 metri quadrati. L’intero volume, dimensionato per la sosta di 465 auto, 39 moto e 23 posti auto per disabili. Al piano superiore, invece, ci sarà il piazzale intermodale con capolinea del servizio di trasporto pubblico di massa, area di sosta per i taxi, rastrelliere e area di parcheggio per i sistemi di trasporto a basso impatto, quali parcheggio per disabili, car sharing, veicoli a trazione elettrica con relative paline di ricarica».

Suggerimenti