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Vicenza

Tav, Ponte Alto sarà chiuso almeno per 18 mesi

Sono due gli scenari per il viadotto di Vicenza nell’ambito del cantiere Tav

Prosegue la definizione del progetto del secondo lotto funzionale Alta velocità-alta capacità “Attraversamento Vicenza” tra le richieste di Comune e categorie economiche da un lato e i margini di manovra individuati da Rfi e Iricav Due dall’altro.

Tav, il punto con i progettisti a Vicenza

Il nuovo punto con i progettisti è stato fatto ieri (17 ottobre); in mattinata in Camera di commercio con categorie economiche, Comune e Provincia, come a luglio; e nel pomeriggio a palazzo Trissino, in commissione Territorio.

Il nodo Ponte Alto a Vicenza

Tra le questioni regine c’è sempre il nodo Ponte Alto, con l’abbattimento del viadotto degli Scaligeri, per il quale sono stati prospettati due scenari percorribili, sui quali dovrà pronunciarsi l’amministrazione comunale: 24 mesi di chiusura totale e poi riapertura o 18 mesi di chiusura totale e 12 di apertura parziale, con l’entrata in funzione della carreggiata nord a due corsie, una per ogni senso di marcia, e con un tempo di lavorazione complessivo dunque di 30 mesi.

Iricav propone 24 mesi di chiusura o 18 mesi più altri 12 

Quest’ultima soluzione non sarebbe ritenuta particolarmente conveniente da Iricav Due, né per l’allungamento dei tempi di cantiere, né per i tempi di percorrenza rilevati da studi di traffico. In ogni caso, comunque, il viadotto andrà giù interamente, ma prima, come già previsto, saranno realizzati i tre nuovi varchi (con cantieri nei 36 mesi antecedenti all’abbattimento del viadotto): Olmo, Oreficeria e Arsenale (quest’ultimo non fruibile dai mezzi pesanti). Ad opere completate, con viadotto dunque ripristinato, la riduzione dei tempi di percorrenza è stimata nel 17,8% rispetto ad oggi. 

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Le altre opere sotto esame

Appare più certa l’adozione delle migliorie richieste per le rotatorie, come il nuovo rondò di viale dell’Industria e l’ampliamento di quello tra viale della Scienza e Del Lavoro, con un potenziamento nella capacità di gestione dei flussi, anche con corsie dedicate per le svolte a destra; le corsie “turbo”. 

Per il sottovia dell’Arsenale preoccupava il rumore in uscita, lato sud. La proposta di Iricav Due ora è di allungare la struttura di 10 metri, con l’inserimento di una galleria acustica dotata anche di impianto fotovoltaico di circa 1.500 metri quadri di estensione.

Sotto esame anche l’alternativa al sottopasso ciclopedonale in Ferreto de Ferreti, che era stato sostituito, dopo la richiesta in assemblea pubblica, con un sovrappasso di otto metri di altezza con scale e ascensori, generando perplessità tra i consiglieri comunali. Linea che resta confermata, con una struttura trasparente e scoperta, per evitare stazionamenti. Tre le scale e gli ascensori previsti. Valutato, ma scartato l’inserimento delle rampe che «andrebbero a creare un nuovo viadotto», hanno spiegato i tecnici, visto che richiederebbe «270 metri di rampa».
Sulla “rotatoria in quota” di via Maganza si attende il parere sull’impatto ambientale.

Il Comune di Vicenza interpella l'Unesco

«Il Comune sta portando avanti le interlocuzioni con l’Unesco», hanno precisato i progettisti. Ciò non è bastato a fugare i dubbi sulla necessità di eseguire la modifica, come espresso da Raffaele Colombara (Grande Vicenza) e Stefano Notarangelo (Ruccosindaco). «Vediamo cosa dirà l’Unesco, ma questa soluzione è meno visibile da Monte Berico rispetto alla precedente; è chiaro però che ha un altro tipo di impatto dove viene realizzata la rotatoria», le parole del sindaco Giacomo Possamai.

 

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Quale soluzione per il traffico davanti alla stazione di Vicenza?

Ancora nessuna risposta per quanto riguarda la richiesta di interrare il traffico veicolare davanti alla stazione di viale Roma, dove «non ci sono già più il sottopasso e la piazza ipogea», ha ricordato Possamai. Una modifica caldeggiata dall’amministrazione comunale, attuale e precedente. «Il fronte stazione meriterà uno studio più approfondito. Anche Rfi è coinvolta e siamo in una fase di revisione complessiva per avere una soluzione da valutare», la posizione dei tecnici. La stessa richiesta è presente anche tra le osservazioni avanzate dalle categorie economiche in seguito al confronto di luglio.

I parcheggi

Oltre alla viabilità, nodo Ovest in particolare, e viale Roma, erano stati inseriti anche aspetti legati all’aumento della disponibilità di parcheggi (con Confesercenti che ha messo sul piatto l’idea di sfruttare l’ex area del casello autostradale come area di sosta organizzata), e l’attenzione alla mobilità dolce. 

Il tempo dei confronti sul tema alta capacità-alta velocità non è comunque finito, dato che come annunciato dal sindaco: «Ci sarà il voto di una delibera in Consiglio comunale» . 

Alessia Zorzan

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