“Non è finita, finché non è finita”. Ma anche la “speranza è l’ultima a morire” o il classico “tentar non nuoce”. C’è una vasta gamma di adagi che possono accompagnare l’ultima mossa in fatto di Tav dell’amministrazione comunale, che ieri in un confronto con Rfi e Iricav Due è tornata a chiedere - per voce del sindaco Giacomo Possamai - il tunnel per le auto davanti alla stazione, asse viale Milano-viale Venezia. Ma anche di stralciare il tunnel ciclopedonale con innesto da viale Roma - opera che secondo il sindaco sarebbe «inutilizzata» visto il contesto - e tutte le funzioni “sotterrane” della stazione previste nel progetto Tav, ad esclusione del parcheggio.
Tav, un tunnel per le auto davanti alla stazione
Desiderata ai quali dovranno ora rispondere i tecnici delle ferrovie. Anche se, ad onor di cronaca, la richiesta del tunnel per le auto è già stata respinta più volte da Rfi e Iricav, elegantemente ma con una certa fermezza, sia durante l’amministrazione Rucco, sia con la nuova giunta. Varie le ragioni finora presentate a supporto del no, economiche e tecniche: si tratterebbe infatti di avviare un maxi-cantiere che andrebbe a invadere anche una zona tutelata, come Campo Marzo, e ad abbattere gli alberi di viale Venezia.
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Tav, il punto della situazione
Il punto è stato fatto ieri nell’ambito di un confronto più ad ampio raggio, alla presenza anche della direzione Investimenti di Rfi (vedi sotto). Due le riunioni, la mattina in Comune e il pomeriggio in stazione. «Stiamo insistendo sul sottopasso per le auto - ha confermato il sindaco - che ha una serie di complicazioni note, ad esempio quella di sconfinare nella fase di cantiere dentro a Campo Marzo, e problematiche di cantiere importanti, ma siamo convinti che l’effetto finale, ossia il ricongiungere la stazione a Campo Marzo e il rendere pedonale il passaggio in superficie, farebbe la differenza per la città perché chi arriva a Vicenza in treno, arriverebbe direttamente in un grande parco».
La giunta, come detto, ha ri-presentato la richiesta e ora a Palazzo si attende la nuova risposta, sperando in un colpo di scena. «Abbiamo fatto ulteriori approfondimenti - ha aggiunto Possamai - e c’è anche una questione legata ai costi, perché non è una partita dal costo basso. Ma è anche vero che si tratterebbe comunque di un miglioramento funzionale per la stazione, quindi il vantaggio vale anche per le ferrovie».
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Il sottopasso pedonale
C’è poi l’altra partita, quella del sottopasso pedonale e degli spazi “ipogei” da portare a piano strada, aspetti sui quali Possamai di dice «ottimista». «Abbiamo chiesto di togliere le parti interrate della stazione per un aspetto legato sia alla sicurezza, che alla fruizione della stazione - ha precisato - e su questo penso che riusciremo ad arrivarci».
L’obiettivo, in sostanza, è cambiare il meno possibile rispetto a quanto accade oggi: «Vorremmo fare in modo che di fatto l’accessibilità della stazione resti quella attuale e quindi che si acceda dal corpo di stazione e si vada ai binari, o al massimo si entri dal nuovo parcheggio interrato, ma senza la possibilità di “bypassare” il fabbricato viaggiatori, perché vogliamo che resti vivo».
La sensazione è che la giunta voglia anche evitare nuovi problemi in una zona già calda. «Un sottopasso pedonale nella zona di Campo Marzo, di difficile gestione, e su una strada a due corsie con auto che vanno piano, rischia di diventare più un posto difficile da gestire, che un vantaggio», ha concluso.