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La polemica

Scontro vaccini
Il Veneto "apre"
«Nuove verifiche»

Continua lo scontro tra Roma e Venezia sulla questione vaccini
Continua lo scontro tra Roma e Venezia sulla questione vaccini
Continua lo scontro tra Roma e Venezia sulla questione vaccini
Continua lo scontro tra Roma e Venezia sulla questione vaccini

VICENZA. «Se da parte dei ministri arriva un chiarimento al di sopra di qualsiasi dubbio sono pronto a revocare il mio decreto». Il vicentino Domenico Mantoan, direttore generale della sanità veneta, è tranquillissimo. Il decreto da lui firmato 3 giorni fa - quello della moratoria con cui la Regione, scavalcando la legge Lorenzin, consente anche ai bambini non vaccinati ma già iscritti di entrare nei prossimi giorni in un asilo nido o in una materna senza il rischio di vedersi sbarrare le porte, spostando al 2019 la misura della decadenza dell’iscrizione - continua a fare molto rumore.

 

Ma il clamore della guerra sui vaccini scoppiata fra Veneto e Roma, sulla scia del decreto di un dirigente “della periferia dell’impero” che ha sconvolto un sistema evidentemente fragile, non lo agita. «È scritto testuale che si applica il regime transitorio in attesa di chiarimenti ministeriali». E poi ribadisce: «Se a Roma provano che la nostra lettura è sbagliata, un istante dopo annullo il provvedimento. Ma la dimostrazione deve essere convincente».

 

Intanto le ministre Fedeli e Lorenzin vanno in pressing sul governatore del Veneto, Luca Zaia, perché faccia "marcia indietro" sul decreto. La richiesta è contenuta in una lettera inviata al governatore, il quale replica: «Approfondiremo» e «nel giro di 24 ore cercheremo di capire. Non c’è alcuna volontà di politicizzare la partita».

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