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Quesito al Consiglio di Stato

Vaccini, il Veneto
fa dietrofront
Sospeso decreto

di NR
Sospeso il decreto della Regione che concedeva una moratoria di due anni
Sospeso il decreto della Regione che concedeva una moratoria di due anni
Sospeso il decreto della Regione che concedeva una moratoria di due anni
Sospeso il decreto della Regione che concedeva una moratoria di due anni

VENEZIA. ore 14 Il Veneto ha deciso di sospendere il decreto con cui veniva concessa una moratoria di due anni per la presentazione della documentazione vaccinale da parte dei genitori. «Apprendiamo con soddisfazione la decisione del Veneto di allinearsi alla normativa nazionale», il commento del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

 

Il quesito al Consiglio di Stato. Sospensione temporanea in Veneto della moratoria per i vaccini e richiesta che venga portato al Consiglio di Stato il quesito sollevato riguardo ai tempi di applicazione per le iscrizioni dei non vaccinati da 0 a sei anni negli asili nido e scuole di infanzia. Lo dice il governatore del Veneto Luca Zaia che ha ricevuto una lettera del direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, che comunica la sospensione della moratoria ribadisce «l’interpretazione» data dal Veneto. La parola ora passa al Consiglio di Stato. 

Zaia rileva che Mantoan gli ha scritto una lettera nella quale «conferma la sua posizione» riguardo all’interpretazione della legge sul fronte della possibilità «di fare un moratoria fino al 2019 per i bambini dai zero ai sei anni già iscritti agli asili o scuole d’infanzia privi di vaccinazione, interpretazione non condivisa dal ministero». «Mi ha comunicato - rileva Zaia - di sospendere temporaneamente con decisione autonoma, come peraltro avvenuto nella formulazione del decreto; di confermare l’interpretazione autentica della legge e di chiedere che l’amministrazione regionale si possa attivare per un parere autorevole rispetto a questo contenzioso. Pertanto - sottolinea Zaia - alla comunicazione fatta da Mantoan sulla sospensione confermo che chiediamo che venga inoltrato il quesito direttamente al Consiglio di Stato, istituzione deputata a dare una interpretazione autentica per Regione e ministero del testo di legge».

 

 

ore 11 «Non possiamo permetterci coperture a macchia di leopardo, l’85% su un territorio, il 95% su quello vicino, perchè questo ci esporrebbe al rischio di epidemie, mettendo a repentaglio la salute dei singoli e della collettività, diritti che entrambi sono tutelati dalle buone politiche vaccinali». Lo scrive l’Ordine dei Medici Nazionale, Fnomceo, e di Venezia, in una lettera indirizzata al presidente della regione Veneto Luca Zaia. «Siamo d’accordo - sottolineano - sul fatto che l’aspetto organizzativo ha avuto un’accelerazione repentina, che rischia di creare difficoltà. Ma una moratoria di due anni, anche se nata dal lodevole intento di venire incontro alle famiglie, rischia invece di creare un territorio a due velocità, facendo perdere ai nostri cittadini parte di quello che avevano guadagnato in termini di salute e prevenzione».

 

Intanto - in attesa che venga "formalizzato" l’annunciato ricorso del governo contro il decreto del Veneto, ricorso al momento in "stand-by" - le ministre Fedeli e Lorenzin hanno chiesto a Zaia «un provvedimento correttivo». Ciò tenuto conto, scrivono, «dell’assenza di alcun dubbio interpretativo» in merito alle disposizioni normative emanate. Qualunque interpretazione diversa, aggiungono, «potrà ritenersi contra legem». Obiettivo è quello di garantire uniformità in tutta Italia e tutelare la salute dei bambini.

Pronta la replica del governatore del Veneto, che assicura un approfondimento sulla questione e definisce la lettera delle ministre «interlocutoria e non ultimativa»: sui vaccini «molti hanno strumentalizzato quello che sta accadendo, cioè che il direttore della sanità del Veneto ha interpretato la legge con un decreto. Il governo sa che c’è un problema nella legge e per questo ha emanato una circolare. Ora che c’è questa lettera - afferma - ho scritto al direttore generale della sanità veneta chiedendogli di approfondire quali possano essere le determinazioni».  

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