Il tribunale di Vicenza ha condannato a sette anni di reclusione Samuele Sorato, ex direttore generale della Banca popolare di Vicenza, per il crac dell'istituto.
La sentenza chiude il processo di primo grado a carico dell'ex manager, la cui posizione dibattimentale era stata stralciata dal filone principale (che lo scorso 10 ottobre ha visto la sentenza d'Appello) per le gravi condizioni di salute in cui versava l'imputato. Sorato, che non si mai presentato in aula, è accusato dei reati di falso in prospetto, ostacolo agli organismi di vigilanza e aggiotaggio.
La pena richiesta dai pubblici ministeri Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori era stata di undici anni e sei mesi di reclusione. Per l’accusa, l’ex dg di BpVi avrebbe «utilizzato la sua malattia per cercare di evitare il giudizio».
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