Svenuto, a 17 anni, fuori da una discoteca. Ha assunto delle sostanze. I buttafuori allertano il Suem. Un’ambulanza lo porta in pronto soccorso al San Bortolo. Sono le 5. Presenta difficoltà respiratorie, nausea, agitazione, convulsioni, aritmia. La temperatura corporea è aumentata. Sono i segnali classici dell’overdose. I medici rilevano i parametri vitali, continuano a monitorarlo con un trattamento d’urto a base di antagonisti, lo rianimano.
Overdosi sospette e casi in aumento al San Bortolo
Quando ritorna in sé e gli chiedono che cosa abbia preso, non sa rispondere. Di solito fuma spinelli. Ma questa volta no. Ha preso qualcos’altro. Non si riesce a rintracciare nessuno degli amici con cui ha trascorso la notte per capire cosa sia effettivamente accaduto e il drug test eseguito al San Bortolo in emergenza per determinare il tipo di droga o di farmaco assunti dal ragazzo non rivela alcuna delle sostanze che gli specialisti individuano normalmente in questi casi, fra cannabinoidi, amfetamine, oppiacei, ecstasy.
Due ore prima al pronto soccorso arriva in ambulanza anche un automobilista che ha avuto un incidente. Ha un politrauma, è agitato e incontenibile. Sembra ubriaco. Di casi simili gli operatori del 118 ne vedono ogni notte. Ma, in pronto soccorso, l’esame di alcolemia dà responso negativo così come il drug test. Qualcosa che non torna.
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«Allarme Fentanyl». Un oppioide sintetico 100 volte più potente della morfina
Sia il ragazzo sia l’automobilista sembrano “fatti” ma non si riesce a capire di cosa. È un fenomeno strano all’interno di una realtà fatta, invece, di droghe ormai note. In una settimana i casi sono una decina. Giovani e giovanissimi che non hanno difficoltà a riferire di aver preso droga liquida, in polvere, in cristalli, da spruzzare. In un mese si arriva a oltre 40 casi di intossicazione violenta. Ma ora l’allarme viene da queste sostanze misteriose, da composti chimici modificati proprio per non essere individuati perché chi li crea cambia spesso le molecole.
Il sospetto, allora, è che il mercato della droga stia facendo entrare sulla piazza vicentina sostanze nuove che in realtà non sempre lo sono: funghi allucinogeni e prodotti sintetici accessibili perché costano poco, ma che possono innescare effetti sconvolgenti sull’organismo soprattutto se miscelati con alcol o farmaci. I primi indizi portano al Fentanyl, un oppioide sintetico con impiego analgesico e anestetico, un farmaco prescritto come palliativo nella terapia del dolore dei malati gravi o terminali che è fino a 100 volte più potente della morfina.
Il dipartimento dipendenze dell’Ulss Berica: «Gira il Fentanyl, gira la Ketamina»
Negli Usa sta provocando una ecatombe e in Italia viene sempre più segnalato. Circola nel mercato illegale del deep e dark web. Il pericolo è che, se usato fuori dei canali sanitari pure in quantità irrisorie soprattutto sotto forma di pillole manipolate nei laboratori fantasma, può far esplodere collassi disastrosi anche letali. «Sì – spiega Roberta Sabbion, direttrice del dipartimento dipendenze dell’Ulss Berica – gira il Fentanyl, gira la Ketamina. Non sono le sostanze che riscontriamo normalmente fra coloro che ricorrono ai nostri servizi. Le usano soprattutto persone che non si rivolgono a noi perché in testa hanno l’idea che sia solo l’eroina a dover portare al Serd. Il Fentanyl può essere una fiala o una compressa, non lo ritengono rischioso, e, invece è un farmaco di origine chimica che induce rapidamente la dipendenza in modo non molto diverso dall’eroina».