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IL PERSONAGGIO

Odoardo Guerceri compie 90 anni: «Il questore mi sfidò a creare un dolce. Così 60 anni fa è nata la bignolata»

Compleanno speciale per uno dei quattro moschettieri della pasticceria di Vicenza: è sua la ricetta che ancora oggi fa parlare di sè
Il pasticciere Odoardo Guerceri ha festeggiato 90 anni
Il pasticciere Odoardo Guerceri ha festeggiato 90 anni
Il pasticciere Odoardo Guerceri ha festeggiato 90 anni
Il pasticciere Odoardo Guerceri ha festeggiato 90 anni

Ha compiuto 90 anni Odoardo Guerceri, il papà della bignolata alla vicentina. Il suo ghiotto regno sorgeva nel cuore di Vicenza, al civico 42 di corso Palladio, quasi dirimpetto la chiesa dei Filippini. Esattamente in quei locali dove oggi i giovani post-millennials attingono per il loro guardaroba capi di abbigliamento streetwear e sneakers d'effetto. Per cinque ruggenti anni l'elegante pasticceria, un unicum assoluto per Vicenza quanto a qualità e stile rappresentò un faro per i ghiottoni dell'epoca.

Una dolce storia

Si trattava della punta di un iceberg ricoperto di ammaliante zabaione, l'approdo di un lungo percorso creativo che aveva preso l'abbrivio in via Torretti con il primo laboratorio di pasticceria. Forgiato nel 1957, in una allora fiorente e vivacissima contra' Porti dove galoppavano l'attività tessile dei Festa, il panificio Chizzolin, il colorificio, il casolin di Benedetti, l'antiquario Cepellini, il bar di fronte l'attuale farmacia, la pensione Venezia, il macellaio Panciera, il barbiere Ragazzi, la biancheria della Fiorentina, la lavanderia verso l'angolo di corso Palladio, l'osteria Tre Visi di Sante. In questa strada d'epoca Guerceri, originario di Mantova, iniziò a conquistare i dolci palati dei vicentini. «Avevo già versato un importante anticipo per uno spazio in contra' San Silvestro. Ma mi ero innamorato di quella via e mentre ammiravo il negozio passò per caso il signor Bertacco, proprietario dell'altro stabile, che capì al volo la situazione. Mi battè la mano sulla spalla e mi disse: "Venga a riprendersi la caparra". Ogni giorno il questore dell'epoca, mantovano pure lui, passava per la colazione in pasticceria. E gli mise la pulce al naso. "Perchè, Guerceri, non crea un nuovo dolce per la città?». Così a Vicenza arrivò la bignolata, frutto di uno stage di Odoardo proprio nella sua natìa città, quella di Virgilio e dei Gonzaga.

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Delizie e cultura

Nel 1972 la scelta di traslocare in corso Palladio. Nel 1969 Mariano De Facci aveva acquistato e fatto vivere palazzo Zileri con Gianfranco Barizza e Odoardo Guerceri. «Volevo creare un locale che al tempo non c'era. Una pasticceria per clientela d'élite. Ma non solo». A Vicenza Guerceri, sguardo intenso, una lunga vita dedicata al lavoro e alla conoscenza, in un esuberante mix di amore per lo sport e la sofisticata concretezza di chi ha conquistato il mondo con le proprie forze, porta il suo tocco di classe. È all'avanguardia, come le minigonne simbolo della Swinging London.

 

Decora i locali con lampadari color giallo, completa lo spazio con una sala dedicata al vino, offre un rifugio a calciatori e tecnici del Lane dell'epoca, da Puricelli a GB Fabbri. Nel 1948 ha lavorato nel lussuoso hotel Palace di Sanremo, il cui proprietario è il Comune, così come del Casinò, dove viene dirottato. «Al tempo si lavorava rigorosamente in divisa - racconta - in un mondo "magico"».

A 15 anni accende la sigaretta a Rita Hayworth e gli si accende pure la scintilla. Passa al mitico Scheweizerhof di Lucerna in Svizzera, ultimo balzo prima di approdare al Walford Astoria di New York, che resterà però il grande sogno incompiuto. Nel frattempo transita in una trattoria in vico Casana a Genova, gestita dagli zii e poi, con loro, in un bar nel porto antico. Non acquisterà mai il biglietto per gli Stati Uniti.

Durante gli anni della Guerra aveva infatti conosciuto sotto le bombe degli alleati, in un rifugio antiaereo di Mantova, Carmen, figlia di un colonnello di Vicenza. Il destino torna, e con esso Vicenza. Sposerà Carmen da cui ha una figlia, Lucia. Poi sarà profondamente segnato da un lutto e ritroverà l'amore con Linda e la sua figlia Tiziana che di cognome fanno Cremasco, generazione di gestori di cinema in città, non ultimo il (fu) Palladio.

 

In prima fila

Odoardo a Vicenza riesce a creare "rete", come si direbbe oggi. È a fianco di Carlo Bolzani, un collega e amico. Lui era uno dei quattro moschettieri, pardon pasticceri, del centro storico assieme a Leopoldo Ferracina e Sorarù. Instilla la passione per la scienza della pasticceria ad Alessio Campana, oggi ottantenne, il cui locale nel cuore di Malo è ancora un luogo cult per chi ama le delizie. Passa la sua personale ricetta a Bertuzzo. Che ne tramanda l'essenza. Racconta Guerceri: «Sono sempre stato estroverso e disponibile. Ho contribuito a traslare il nome bignolata perché mi sembrava adatto ad un dolce per tutti, buonissimo e democratico ma servito in un luogo bello, simile ma non uguale ai profiteroles».

L'amore per Vicenza

Guerceri in quegli anni '70 declina il suo affetto per la città. Dà una mano alla Camera di Commercio, che rappresenterà a livello di categoria, nell'assise regionale, collabora a braccetto di Comune e Ascom. È a fianco dell'Istituto Montagna e del liceo Pigafetta. Le sue buone paste la sera diventano, invendute, una ghiottoneria per chi non se le può permettere. Personalmente le porta e le dona all'orfanotrofio e a qualche ospizio. Era nel cuore di Vicenza. E a Vicenza ha donato la propria dolcezza.

Andrea Mason

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