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Vicenza

Nuova aggressione in centro, pizzaiolo pestato a calci e pugni. «Basta, chiudo per protesta»

Alcuni frame del pestaggio avvenuto in contra' Pescherie Vecchie, a Vicenza
Alcuni frame del pestaggio avvenuto in contra' Pescherie Vecchie, a Vicenza
Vicenza, aggressione in centro

Un paio di mesi fa a essere aggredito, in contra’ Pescherie Vecchie, a Vicenza, era stato lui; la settimana scorsa era invece toccato a un suo cliente nella zona di viale Eretenio; venerdì è stata la volta di un suo dipendente: inseguito fino a ponte San Paolo e picchiato dopo avere concluso il proprio turno di lavoro. Alberto Quaresim, titolare della pizzeria-ristorante “Angolo Palladio”, proprio sotto alla Basilica, dopo l’ennesimo gesto violento commesso in pieno centro, a pochi metri dal suo locale, oltre a essere preoccupato è deluso e arrabbiato: «Questa non è più la città che conoscevo. È ormai diventata un’altra cosa. Sono profondamente frustrato per quello che sta continuando a capitare, direi quasi nell’indifferenza. A questo punto se nessuno fa davvero nulla per modificare questa incredibile situazione, sto pensando di compiere io un gesto di protesta; potrei decidere di chiudere il locale per qualche giorno. Perché è inammissibile che una persona venga inseguita e aggredita per strada, in pieno centro, mentre sta andando a casa alla fine del suo turno di lavoro». 

A testimoniare l’aggressione subita dal pizzaiolo dell’“Angolo Palladio” c’è anche un video. Immagini in cui si vede il giovane addirittura portato fuori a forza dal bar dove aveva tentato di trovare riparo per poi essere preso a pugni e calci. «Si tratta delle persone che bazzicano contra’ Pescherie Vecchie - riprende Quaresim - Tutti sappiamo che lì c’è un locale, i 2 Calici, che fa da punto di attrazione per certe persone. Io stesso, proprio lì davanti, sono stato aggredito. Adesso è toccato al mio dipendente, finito al pronto soccorso con cinque punti di sutura in testa. I personaggi che hanno attaccato lui e prima ancora me sono sempre dello stesso giro. Lo ripeto, e lo dico con un grande senso di frustrazione, questa non è più la Vicenza che conoscevo. Ora mi auguro solo che qualcuno intervenga davvero e che si prendano provvedimenti drastici. Le regole non possono essere valide solo per qualcuno».

Ma a denunciare una condizione con cui è sempre più difficile convivere e soprattutto lavorare, sono anche altri ristoratori della zona. Tra questi Jacopo Tranquilli, proprietario dell’Ovosodo in contra’ Pescherie Vecchie: «Siamo rimasti soli a continuare a denunciare un contesto di profondo degrado nel quale dobbiamo, nostro malgrado, continuare a lavorare. E la cosa triste è rappresentata dal fatto che ormai questa situazione non si vive più solo in contra’ Pescherie ma anche in altre zone del centro storico. Nell’area di viale Eretenio dopo una certa ora bisogna guardarsi le spalle, ma questo non può essere concepibile in una città come Vicenza». In una chat di gruppo, di ristoratori e clienti, gira da qualche giorno il messaggio di una ragazza che racconta la sua esperienza dopo avere subito un’aggressione , sempre in centro, mentre si trovava a pochi passi da casa. «Di passare in certi posti, come la nostra piazzetta Pescherie ormai c’è paura - osserva il proprietario del “Geco Lounge Cafè” - nulla sta cambiando e noi stiamo subendo anche un danno economico da tutto questo. È una situazione pesante e pericolosa. che sta andando avanti da tanto tempo. Troppo ormai».

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