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Il vicentino morto in Norvegia

«Testimonianza d'amore, Matteo ispira i giovani»

Chiesa gremita a Sant'Andrea per la veglia di preghiera in ricordo di Matteo Cazzola, il 35enne di Vicenza travolto da una valanga in Norvegia.
La chiesa di Sant’Andrea gremita per una preghiera in ricordo di Matteo Cazzola (COLORFOTO)
La chiesa di Sant’Andrea gremita per una preghiera in ricordo di Matteo Cazzola (COLORFOTO)
La chiesa di Sant’Andrea gremita per una preghiera in ricordo di Matteo Cazzola (COLORFOTO)
La chiesa di Sant’Andrea gremita per una preghiera in ricordo di Matteo Cazzola (COLORFOTO)

Ognuno con un ricordo custodito nel cuore. Chiesa gremita a Sant’Andrea per la veglia di preghiera dedicata a Matteo Cazzola, l’alpinista vicentino che ha perso la vita venerdì pomeriggio, travolto da una valanga in Norvegia. Decine di amici, colleghi, conoscenti, ieri sera (martedì 4 aprile), si sono stretti attorno alla famiglia del 35enne, in occasione della cerimonia organizzata dalla parrocchia di via Pizzocaro nella quale il giovane era cresciuto e aveva prestato servizio come animatore. E infatti a dare una testimonianza della traccia luminosa lasciata dall’ingegnere, che lavorava come energy manager alla “Pietro Fiorentini” di Arcugnano, c’erano, oltre al parroco don Nicola Mattiello, alcuni dei suo predecessori e dei sacerdoti che hanno conosciuto il giovane, tra i quali don Lodovico Furian, don Mauro Cenzon, don Emilio Centomo e don Carlo Coriele. 

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La veglia nella chiesa di Sant'Andrea

La veglia, iniziata alle 19, è stata scandita dalle preghiere, con un messaggio finale “consegnato” ai giovani: “Se avremo il coraggio dell’autenticità, quando falsità e compromesso sono più comodi: la verità ci renderà liberi/Se costruiremo la giovinezza nel rispetto della vita e nell’attenzione dell’uomo in un mondo malato d’egoismo: daremo testimonianza di amore”. Passaggi scelti perché in grado di raccontare molto di Matteo, descritto da chi lo conosceva come una persona generosa e altruista. Grande e commossa la partecipazione alla veglia, con tante persone che affollavano anche gli atri dei due ingressi della chiesa. Una cerimonia che precede le esequie, da celebrare non appena la salma rientrerà in Italia.

Il dolore di amici e colleghi

Intanto, resta il dolore: «È sempre stato una persona squisita - sussurra un collega ingegnere -, sin da quando è entrato in azienda. Abbiamo lavorato assieme, non l’ho mai visto imbronciato, ma sempre positivo, proattivo, disponibile con gli altri». «Ho fatto l’ultimo lavoro in “Fiorentini” con Matteo e poi sono andato in pensione - interviene un ex progettista dell’azienda -. Dovevamo sviluppare un impianto dimostrativo, lui ci ha dato una mano», dice con gli occhi lucidi.

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La tragedia nell'ultimo giorno di viaggio

Cazzola è stato travolto da una valanga che si è staccata dal Kavringtinden, massiccio di 1.300 metri che si trova nella regione del Nord-Troms. Faceva parte di un gruppo di escursionisti vicentini, accompagnati dalla guida alpina Andrea Basso. La tragedia è accaduta nell’ultimo giorno di viaggio. Nell’impatto con la valanga è rimasto gravemente ferito il 25enne Pietro De Bernardini, originario di Isola ma residente nei Paesi Bassi.  

Laura Pilastro

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