VICENZA. Una nuova puntata del processo per il crac della Banca Popolare di Vicenza è andata in scena oggi al tribunale di Borgo Berga. E anche oggi, in aula, era presente l'ex presidente Gianni Zonin, che è anche tornato a parlare con i giornalisti: «Se fossimo diventati una grande banca non saremmo qui oggi: è mancato l'orgoglio veneto...». Il riferimento è alla mancata fusione con Veneto Banca. Un sogno sfumato che secondo Zonin avrebbe salvato i due istituti. «Ho avuto fiducia in quelli che hanno controllato la banca, ma purtroppo qualcosa non ha funzionato - ha aggiunto -. Però molto è anche dipeso dal fatto che non siamo riusciti, e qui forse la colpa è anche mia, a convincere Veneto Banca che era indispensabile una fusione per diventare una banca di dimensione europea». La mancata fusione da un lato, la legge sulle Popolari dall'altro i due elementi che, secondo l'ex numero uno della BpVi, hanno innescato il crollo.
Tutti i particolari e l'intervista a Gianni Zonin sul Giornale di Vicenza in edicola venerdì 12 luglio
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