<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Maltempo a Vicenza

La piena, la paura e i danni. «C’è una città da rimettere in sesto»

di Alessia Zorzan
Oggi a Vicenza scuole aperte, ma parchi ancora chiusi Il sindaco Possamai chiama a raccolta i volontari
Il cortile delle case e il fiume Retrone sono un’unica cosa (FOTO DI TIZIANA DE STEFANO)
Il cortile delle case e il fiume Retrone sono un’unica cosa (FOTO DI TIZIANA DE STEFANO)
Il cortile delle case e il fiume Retrone sono un’unica cosa (FOTO DI TIZIANA DE STEFANO)
Il cortile delle case e il fiume Retrone sono un’unica cosa (FOTO DI TIZIANA DE STEFANO)

Il peggio è passato. Ma dopo l’emergenza restano i danni da sistemare e conteggiare, e restano i timori che quanto vissuto possa ripetersi. Un’emergenza frutto di due tipi di problemi, da un lato la tracimazione di corsi d’acqua, dall’altro, come in zona stadio, una sofferenza della rete di scolo o, più semplicemente, i tombini.

Ritorno alla normalità

Oggi (giovedì 29 febbraio), intanto, Vicenza prova a tornare alla normalità, con scuole, centri sportivi e centri aggregativi riaperti. Resteranno invece chiusi in via precauzionale i parchi, sia gioco che storici, per consentire al terreno di assorbire l’acqua accumulata e anche per poter procedere con una verifica sugli alberi. Anche il mercato si svolgerà regolarmente. Più complessa la gestione della viabilità. Nelle prossime ore le strade chiuse saranno via via riaperte, compatibilmente con le condizioni di sicurezza. In molti punti sarà necessario anche procedere con una pulizia del manto con le squadre di Aim Ambiente. Con la “ritirata” dell’acqua, è possibile provvedere alla pulizia e alla sistemazione degli interrati allagati, in particolare in zona stadio, a cura della protezione civile e dei vigili del fuoco. E di volontari. 

I numeri dell'emergenza

Prove di normalità, si diceva, ma sempre con una dose di cautela. Anche oggi, infatti, resta aperto il Coc - Centro operativo comunale, con una prima riunione alle 8. E mentre le nubi, in senso stretto e lato, si stanno allontanando, si possono anche leggere i numeri di questa emergenza. Sorvegliati speciali, anche ieri, Retrone e Bacchiglione. Durante la notte tra martedì e mercoledì non si è assistito ad alcuna ritirata, anzi, i livelli di entrambi i fiumi - sotto una pioggia che non ha concesso le tregue sperate - hanno continuato a crescere. Scenario che ha spinto il Coc ad anticipare la convocazione di ieri dalle 7 alle 5. Nella notte, attorno alle 3.40, il Genio civile ha disposto anche l’apertura del bacino di Caldogno, entrato così in funzione per la terza volta. Bacino che dopo le prime attivazioni è stato anche in parte “riassettato”, con l’allargamento delle “maglie” della griglia presente all’imbocco, in modo da facilitare l’entrata dell’acqua, senza la formazione di cumuli di ramaglie e detriti. Il Bacchiglione, a ponte degli Angeli, dal mezzogiorno di martedì non è mai sceso sotto i 4 metri, raggiungendo il picco di 5,29 metri ieri alle 8. Il bacino aperto ha permesso comunque di contenere la crescita. Ieri, alle 20, il livello era di 4,44 metri. Il Retrone ha raggiunto la piena alle 9.30, toccando i 3,83 metri, a fronte di una soglia critica fissata a 2,8.

A mandare in sofferenza i corsi d’acqua, grandi e piccoli, è stata la quantità di pioggia. Martedì, in 24 ore, la stazione Arpav di Sant’Agostino ha registrato 102 millimetri (pari a 102 litri a metro quadro di terreno), che si sommano, oltre ai precedenti, anche ai 40 caduti ieri da mezzanotte alle 14. Una quantità anomala e concentrata che il terreno non ha saputo assorbire. 

Danni da quantificare

Il punto è stato fatto ieri alle 17 nella sede del Coc, al comando della polizia locale, dal sindaco Giacomo Possamai, con accanto l’assessore alla protezione civile Matteo Tosetto. «Questa ondata di piena è passata, ma è passata con danni. Dovremo quantificare quanti, ma ci sono situazioni complicate; penso alla zona dello stadio e tante altre. Va detto però che senza il bacino di Caldogno parleremmo di un’altra storia. Fondamentale anche la collaborazione di tutti». «Sono previste nuove perturbazioni verso la fine della settimana, al momento non tali da farci temere il peggio, ma il territorio è così zuppo di acqua e i fiumi così carichi, che dobbiamo sperare che il deflusso sia rapido». Quella di oggi, mette le mani avanti il sindaco, «non sarà una mattinata semplice per la mobilità, ma visto che la situazione è in miglioramento ci sentiamo di riaprire le scuole, dicendo a tutti che ci sarà da stringere i denti».

L'appello: «Servono volontari»

Possamai lancia anche un appello: «Ci sarà bisogno di volontari, di persone che hanno voglia di dare una mano perché c’è una città da rimettere in ordine». Resta il nodo della rete di scolo andata in sofferenza: «Parliamo di reti, tutte, pensate per un periodo storico in cui fenomeni atmosferici come questo non c’erano. È evidente che viviamo una stagione diversa, ma questo non significa che ci sia una rete malfatta o diversa da quella di altre città». 

Suggerimenti