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Il processo

Incidente mortale in Namibia. Assolta la vicentina al volante

Era accusata di avere provocato il tragico sinistro in cui perse la vita un’altra turista di 37 anni originaria della Puglia
L’auto dopo il drammatico incidente avvenuto in Namibia nell’agosto 2017
L’auto dopo il drammatico incidente avvenuto in Namibia nell’agosto 2017
L’auto dopo il drammatico incidente avvenuto in Namibia nell’agosto 2017
L’auto dopo il drammatico incidente avvenuto in Namibia nell’agosto 2017

Marta Zorzan, 52 anni, residente in città, due anni fa era stata rinviata a giudizio con l’accusa di omicidio stradale per avere provocato l’incidente verificatosi in Namibia (Africa) il 4 agosto 2017 in cui perse la vita la 37enne Simona Ungaro, originaria della Puglia. L’altro giorno la vicentina, difesa dagli avvocati Daniele Accebbi e Riccardo Todesco, è stata assolta dal giudice per l’udienza preliminare, Antonella Crea, perché il fatto non sussiste. I familiari della vittima erano rappresentanti dall’avvocato Chiara Lombardo. 

Il dramma in viaggio in Namibia: ecco che cos'è accaduto

Marta Zorzan e Simona Ungaro, assieme ad altre due turiste italiane, stavano facendo un viaggio nella west coast dell’Africa del sud con il tour operator “Avventure nel Mondo”. Nel corso di uno degli spostamenti la vicentina si era messa alla guida del fuoristrada Toyota Hilux lungo la Gravel Road, strada sterrata a circa 50 chilometri dall’abitato di Aus. Ma a un certo punto la conducente perse il controllo del veicolo che si cappottò. L’incidente fu terribile; nell’impatto perse la vita, praticamente sul colpo, la 37enne pugliese mentre le altre tre compagne di viaggio rimasero ferite.

L'inchiesta

L’episodio venne seguito dalla Farnesina e, successivamente, portò all’apertura di un’inchiesta aperta dalla procura di Vicenza tramite il pubblico ministero Gianni Pipeschi. Che iscrisse sul registro degli indagati la Zorzan accusandola di omicidio stradale. La vicentina, al termine delle indagini preliminari, venne rinviata a giudizio.

L'assoluzione per la vicentina al volante

L’altro giorno la sentenza di assoluzione da parte del giudice per l’udienza preliminare. La difesa della 52enne nel corso dell’udienza ha prodotto la traduzione delle indagini svolte dalla polizia namibiana; indagini da cui sarebbe emerso come a causare il drammatico incidente non sarebbe stata una distrazione della conducente del fuoristrada, bensì lo scoppio di uno pneumatico. Insomma un guasto tecnico che di fatto rese il veicolo impossibile da condurre (specie lungo un percorso sterrato). Da qui dunque il pronunciamento di assoluzione perché il fatto non sussiste. 

Matteo Bernardini

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