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Lotta al virus

V-day: i primi vaccinati nel Vicentino «Grande emozione»

Primi vaccinati al San Bortolo (Colorfoto)
Primi vaccinati al San Bortolo (Colorfoto)
Il V-day nel Vicentino

Aggiornamento ore 12 Sono iniziate le vaccinazioni al San Bortolo. I primi tre vaccinati sono stati l'infermiera del reparto di geriatria Libera Fietta, il primario Vinicio Manfrin e l'infermiera Francesca Baldi del reparto di medicina Covid. «Sono molto emozionata» le prime parole dell'infermiera 32enne Fietta. Oggi saranno somministrate, complessivamente, 90 dosi. 

Iniziate le vaccinazioni al San Bortolo IL VIDEO

 

Prime somministrazioni del vaccino anti Covid-19 stamattina anche all'ospedale di Santorso. A ricevere le dosi, intorno alle 11.30,  sono stati quattro medici e un'infermiera, individuati su base volontaria tra gli operatori impiegati nei reparti in prima linea nella lotta contro il nuovo coronavirus. Per domani, per l'Ulss 7, è atteso l'arrivo di altre 2.850 dosi, che saranno distribuite tra gli ospedali di Santorso e Bassano, i due distretti e le case di riposo del territorio.

I primi vaccinati a Santorso IL VIDEO

 

Ore 11.30. All'arrivo dei vaccini, scaricati alle 11.10 all'ospedale di Bassano, ad attenderli c'era anche l'assessore regionale Manuela Lanzarin. Il primo a vaccinarsi, secondo la priorità di anzianità dettata dalla normativa, è stato il primario del reparto Covid, Fabrizio Dal Farra: «È l'unica arma, non ce ne sono altre. Sono consapevole dei possibili effetti collaterali, ma siamo onesti: se dovessimo leggere le controindicazioni specifichate nei bugiardini dei farmaci comuni non prenderemmo nemmeno l'aspirina. La verità è che il rischio del vaccino è davvero nulla rispetto ai benefici che può generare. Farlo è l'unico modo che abbiamo per tentare di vincere questa battaglia».

I primi vaccini al San Bassiano IL VIDEO

Tra il personale medico e sanitario che ha partecipato a questo V-Day al San Bassiano, anche alcune infermiere dell'ospedale di Comunità di Marostica e del Oss di Asiago. La loro voce corale: «Ci sentiamo fortunate, speriamo che tutti seguano il nostro esempio».

 

 

I primi vaccinati all'ospedale San Bassiano (Foto Ceccon)
I primi vaccinati all'ospedale San Bassiano (Foto Ceccon)

 

 

Ore 11 I vaccini, scortati dalle forze dell'ordine, sono arrivati all'ospedale San Bortolo 

 

Ore 10.30 Otto automezzi sono partiti dall’Azienda ospedaliera di Padova per portare gli 875 di vaccini alle Uls e agli ospedali del Venero a cui sono stati assegnati. I veicoli sono scortati dalle forze dell’ordine. La partenza da Padova è avvenuta alla presenza del Prefetto e dei Comandante del Nas. «Eravamo pronti a questa giornata - commenta all’Ansa il direttore generale della Sanità del Veneto Luciano Flor - . Alle 12 partiamo con la vaccinazione delle persone». «I primi vaccini sono appena stati somministrati, in questo 27 dicembre che diventerà un giorno che ricorderemo nella storia difficile di questa sfida globale - il commento di Achille Variati -. Vengono fatti, com’è giusto, a medici, infermieri, personale sanitario. E così sarà nelle prossime settimane, mettendo in sicurezza coloro che sono in prima linea, prima che le ulteriori scorte di vaccino in arrivo consentano di estendere la copertura ai soggetti più fragili: anziani, persone rese vulnerabili da altre patologie. È un’azione dello Stato inedita per complessità e capillarità: mai nella storia si era vista una campagna come quella che è appena partita e che si svilupperà pienamente nei prossimi mesi. Una sfida dentro la sfida più grande della battaglia contro la pandemia e i suoi disastrosi effetti sanitari e socio-economici. È un traguardo importante ma sarebbe un errore pensare che sia l’ultimo. Sappiamo che dovremo mantenere alta la guardia, sappiamo che i prossimi mesi saranno duri, sappiamo che ci vorrà fino a dopo l’estate per riuscire a vaccinare la maggioranza della popolazione. Soprattutto, sappiamo che il nostro comportamento da qui ad allora determinerà quanti altri morti piangeremo in Italia. Ma quella di oggi è davvero una bella pagina, che è giusto celebrare e vivere come un momento di luce e di speranza».

 

Ed ecco che arriva il primo storico giorno del vaccino. Questa mattina il V-day al San Bortolo, dopo un viaggio di 2.100 chilometri. Le 145 dosi del siero Pfizer-Biontech sono attese per le 11. La vaccinazione inizierà alle 12. Si tratta più che altro di un V-day di copertina per annunciare l’avvio della campagna. A gennaio l’inizio della vaccinazione a tappeto. La priorità agli uomini e alle donne della sanità. Questa mattina il vaccino verrà somministrato a 60 operatori dell’ospedale e a 40 del territorio. Le adesioni - il vaccino è su base volontaria - sono state tantissime, in eccesso rispetto alla disponibilità attuale di sieri. A manifestare interesse un 70-80% del personale. Da vedere chi sarà il primo. Molti vorrebbero che fosse il primario di malattie infettive Vinicio Manfrin. Lo stock di 875 fiale destinate al Veneto, decollato nella notte su un C27J dell’Aeronautica dall’aeroporto militare di Pratica di Mare che funge da hub nazionale, è atterrato a Villafranca. Da qui il trasferimento alle 7 di questa mattina a Padova, nella sede dell’Azienda Zero, dove i blister sono stati ripartiti per i 7 centri erogatori del Veneto, fra i quali il San Bortolo. A Vicenza i farmaci dovrebbero arrivare fra le 11 e 11.30. Cento vaccini restano a Vicenza, mentre gli altri 45 prendono la strada dell’Ulss Pedemontana: 20 vanno all’ospedale di Santorso e 25 a Bassano. 

 

 

Franco Pepe, Matteo Carollo, Francesca Cavedagna

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