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Il racconto

Hüllweck e i vent'anni di nozze: «Ho festeggiato da Berlusconi»

L'invito a pranzo con la moglie nella residenza ad Arcore e le chiacchiere in salotto con l'ex premier e Marta Fascina vicino al cane Dudù.
Dopo 20 anni Silvio Berlusconi, Marta Fascina, Lorella Bressanello e Giorgio Hüllweck ad Arcore
Dopo 20 anni Silvio Berlusconi, Marta Fascina, Lorella Bressanello e Giorgio Hüllweck ad Arcore
Dopo 20 anni Silvio Berlusconi, Marta Fascina, Lorella Bressanello e Giorgio Hüllweck ad Arcore
Dopo 20 anni Silvio Berlusconi, Marta Fascina, Lorella Bressanello e Giorgio Hüllweck ad Arcore

Quel «sì, lo voglio» pronunciato come promessa d'amore tra Enrico Hüllweck e Lorella Bressanello fu una pagina memorabile non solo per i due neo sposi. Quel giorno fu un evento per tutta la città: a fare da testimone di nozze all'allora sindaco forzista arrivò a Vicenza l'allora premier che chiuse in fretta il consiglio dei ministri a Roma per arrivare puntuale in Duomo.

Il presidente in questione era un Silvio Berlusconi al suo massimo splendore. «Per essere sicuro di poter essere presente decise lui il giorno e l'ora delle nozze», dice ridendo Hüllweck. Ma la notizia non è questa. La notizia è che il 14 marzo, giorno del ventesimo anniversario di matrimonio, Hüllweck e la moglie lo hanno festeggiato ad Arcore. Con Berlusconi e la sua quasi moglie Marta Fascina.

È stato Berlusconi a ricordarsi del vostro anniversario? 

Sì, qualche giorno prima, con mia grande sorpresa, mi ha telefonato e ci ha invitati a pranzo da lui per festeggiare. Abbiamo mangiato e ci siamo fermati tre ore a chiacchierare in salotto mentre Dudù scodinzolava.

Come lo ha trovato?

Molto bene. Di testa lucidissimo, aveva solo mal di schiena per colpa di una caduta.

Di cosa avete parlato?

Soprattutto di cose personali, ma anche di politica e di questioni internazionali, come la guerra in Ucraina.

E cosa ha detto Berlusconi su questo?

Ha il timore di una escalation nucleare. Ha preso spesso posizioni filorusse... Non è così. Lui era amico personale di Putin, ma ha chiare le responsabilità di questa guerra e la sua linea è quella espressa dal governo.

Del suo rapporto con Meloni le ha detto qualcosa?

No, non abbiamo parlato di lei. Però, mentre ero lì, Meloni lo ha chiamato e poco dopo lo hanno chiamato anche Netanyahu e Merkel.

Lei se lo ricorda il suo primo incontro con Berlusconi?

Erano i primi anni '90, io ero un parlamentare della Lega. Quel giorno mi chiamarono da casa. La mia prima moglie Vanna era molto malata, mi dissero che non stava bene. Uscii dall'aula e mi misi su un divanetto di Montecitorio con la testa tra le mani. Lui si fermò, mi chiese se andava tutto bene, gli accennai del tumore di mia moglie e mi fece coraggio. Da allora mi ha sempre chiesto sue notizie.

Lei conosceva molto bene Francesca Pascale, Fascina che impressione le ha fatto?

Mi è parsa affettuosa e riservata.

Berlusconi ha attuato un reset di Fi, depotenziando Ronzulli. È sempre lui che detta la linea?

I cambiamenti me li aveva anticipati, così come mi ha detto che gli piacerebbe si arrivasse a un partito unico del centrodestra, lo ha chiamato partito repubblicano. Da ciascuno di noi ascolta consigli, ma è sempre lui che sceglie.

Intanto a Vicenza a maggio si vota. Previsioni?

In politica è sempre meglio non fare previsioni. Variati, persona degnissima, ha goduto di un decennio tranquillo, anche grazie alle tante opere da me realizzate. Rucco ha dovuto far fronte al Covid, che ha paralizzato tutto. Quando ci si chiede se Rucco ha governato bene è un po' come chiedere al pubblico di un teatro se l'esibizione sia andata bene nonostante sia saltata la corrente e si siano spenti i microfoni. Nonostante questo ha fatto molte cose, la vita culturale, la sicurezza, la viabilità sono migliorate. E un sindaco va sempre giudicato su due mandati.

Una curiosità: Berlusconi le ha regalato qualcosa per l'anniversario?

Due splendidi quadri di panorami veneziani.

Roberta Labruna

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