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Vicenza/Padova

Gli amici del pasticciere svanito nel nulla: «Gianluigi non si è tolto la vita»

Sasha Gianluigi Abbracciavento e, a destra, l'immagine sacra della Madonna con il bambino trovata nella sua auto
Sasha Gianluigi Abbracciavento e, a destra, l'immagine sacra della Madonna con il bambino trovata nella sua auto
Sasha Gianluigi Abbracciavento e, a destra, l'immagine sacra della Madonna con il bambino trovata nella sua auto
Sasha Gianluigi Abbracciavento e, a destra, l'immagine sacra della Madonna con il bambino trovata nella sua auto

Più passano i giorni e più cresce l’apprensione per le sorti di Sasha Gianluigi Abbracciavento, il pasticciere di 28 anni che lavorava in centro a Vicenza, scomparso ormai da una settimana. Tra i conoscenti del ragazzo contattati dalla questura di Padova che indaga sul “giallo” c’è chi non crede all’ipotesi del suicidio, ma ha paura di parlare. Accetta di farlo solo dietro l’anonimato perché ha il timore di ritorsioni da parte di chi, secondo lui, ha avuto un ruolo nella sparizione dell’amico: «Secondo me, aver fatto ritrovare la macchina di Gianluigi proprio lì, in un punto dove ce ne sono già stati due, è un depistaggio», afferma il giovane che sarebbe già stato convocato dagli investigatori e che, probabilmente, fornirà loro maggiori dettagli a sostegno della sua tesi quando si presenterà in questura per rilasciare delle dichiarazioni.

Si allarga dunque la cerchia delle persone ascoltate dalla polizia nella speranza di risolvere il mistero che si cela dietro alla scomparsa di Abbracciavento. Nei giorni scorsi sono stati sentiti alcuni membri di Scientology a Pontevigodarzere nel Padovano perché nella camera del bed and breakfast alle porte di Vicenza, presa in affitto dal pasticciere, sono stati rinvenuti due “corsi per il miglioramento della vita” basati sulle opere del fondatore dell’organizzazione nata negli Usa nel 1952. Una circostanza alquanto singolare, dato che a gennaio il giovane era entrato a far parte della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, conosciuta come la chiesa mormone. Gli investigatori che stanno scavando nella vita di Abbracciavento sentiranno anche i colleghi della gelateria in centro storico, soprattutto quelli che lo frequentavano anche fuori dal lavoro, per trovare qualche elemento utile alle indagini. Qualcuno di loro racconta di aver notato un cambiamento nel comportamento del pasticciere nelle ultime settimane, sottolineando che era distratto e combinava qualche guaio. Come l’ultima volta che si era presentato al lavoro, sabato scorso, e se ne era poi andato prima della fine dell’orario di lavoro senza dare spiegazioni lasciando il negozio senza scorte di gelato. Il datore di lavoro gli aveva detto di tornare. “Va bene, arrivo”, era stata la risposta di Abbracciavento. Che, però, non si era più presentato e non aveva più risposto ne alle telefonate né ai messaggi. L’ultimo accesso a Whatsapp risale alla mezzanotte e 13 minuti di domenica scorsa, sempre secondo quanto aveva riferito il datore di lavoro. Poi è calato il silenzio.

Gli investigatori hanno recuperato lo smartphone del giovane e lo stanno analizzando per tentare di mettere al posto giusto tutti i tasselli del puzzle. Si cerca tra i contatti nella rubrica telefonica, si vagliano i messaggi. Pochi giorni prima di essere inghiottito da un buco nero, Abbracciavento avrebbe creato una chat su Whatsapp chiamata “Incantesimi” e chiesto a diversi suoi contatti di entrare a farne parte, come riferisce uno di loro. Subito dopo essere stato invitato, però, quest’ultimo ne era stato estromesso. 

Nel frattempo le ricerche del giovane di origini piemontesi si concentrano sempre nelle acque del fiume a Ponte di Brenta, dove è stata ritrovata la Matiz con all’interno il suo cellulare, un’immagine sacra della Madonna con il bambino, alcuni vestiti e camici di lavoro sporchi e un cartone della pizza. Lo smartphone era stato localizzato dalla questura di Vicenza dopo che la madre del pasticciere, che abita nel Torinese e che lo aveva sentito per l’ultima volta il giovedì precedente, aveva presentato una denuncia di scomparsa. Domani lei e il marito incontreranno il prefetto di Padova, Raffaele Grassi.  

Valentino Gonzato

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