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Il mistero

Scompare nel nulla dopo la conversione: è giallo sui bonifici

Abita e lavora a Vicenza il pasticcere scomparso nel nulla da quattro giorni, che i sommozzatori dei vigili del fuoco stanno cercando nelle acque del Brenta in provincia di Padova. Sasha Gianluigi Abbracciavento, 28 anni, origini piemontesi, era stato assunto in una gelateria del centro storico circa quattro mesi fa e da poco più di un mese si era trasferito in un bed and breakfast alle porte della città. Il suo cellulare e la sua automobile sono stati ritrovati a Ponte di Brenta, poco distante dal fiume. Un punto tristemente noto alla gente del posto, perché teatro di alcuni suicidi in passato. Le ricerche, coordinate dalla prefettura padovana, finora sono state inconcludenti. Nel frattempo gli inquirenti stanno scavando nella vita privata del pasticcere, che alcuni mesi fa si era unito alla Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni e aveva cominciato a frequentare prima la chiesa di Padova, dove ha vissuto per un certo periodo, e poi quella di Vicenza. La madre del giovane, che abita nel Torinese, negli ultimi tempi aveva notato frequenti trasferimenti di denaro dal conto corrente del figlio. Un particolare che avrebbe riferito ai carabinieri della stazione del suo paese quando è andata in caserma per presentare la denuncia di scomparsa, che ha messo in moto la macchina delle ricerche e dato il via agli accertamenti delle forze dell’ordine. 

«Gianluigi si è presentato al lavoro per l’ultima volta sabato scorso - racconta il titolare della gelateria, che ha chiesto l’anonimato -. Doveva rimanere per tutta la serata, ma se ne è andato attorno alle 19.30 dicendo che aveva già preparato tutti i gusti. Un comportamento molto strano da parte sua, perché aveva sempre dimostrato una grandissima professionalità». Complice il caldo torrido degli ultimi giorni, quella sera il flusso di clienti è stato pressoché continuo e in poco tempo le scorte sono finite. Dal locale hanno contattato per telefono Gianluigi, che, però, avrebbe detto di essere a mezz’ora di macchina da Vicenza e dato indicazioni agli altri dipendenti su come preparare altro gelato. «Io non c’ero, ma mi hanno informato. E così, l’ho chiamato - prosegue il titolare della gelateria -. Gli ho detto che doveva tornare lui. Mi ha risposto “Va bene, arrivo”, ma non si è visto. All’una di notte gli ho dunque inviato un messaggio su Whatsapp, ma non lo ha letto. L’ultimo suo accesso risaliva a mezzanotte e 13 minuti. Ho controllato pure nei giorni successivi, quando ho riprovato a mettermi in contatto con lui. Non si era più collegato da quella volta».

Lunedì, il titolare ha quindi telefonato alla madre del pasticcere, chiedendole se avesse notizie del figlio. Anche lei non riusciva a sentirlo da un po’. E così, preoccupata, si è rivolta ai carabinieri. Questi ultimi hanno contattato la questura di Vicenza, che, grazie al software di tracciamento, ha localizzato il cellulare del giovane a Ponte di Brenta. A quel punto, la palla è passata alle autorità padovane. Lo smartphone di Gianluigi era all’interno della sua macchina. La scientifica l’ha perquisita senza trovare alcun elemento utile alle indagini. C’erano solo indumenti e alcuni camici da lavoro. Nessun messaggio o biglietto d’addio lasciato dal pasticcere. La protezione civile ha allestito un campo base. Vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari stanno passando al setaccio il letto e le sponde del corso del fiume e tutta la zona circostante. Nelle ricerche è impiegato anche un elicottero. Per ora, non ci sono tracce del giovane. «Stiamo lavorando sulla presunzione che il ragazzo possa essere nel corso d’acqua - ha spiegato il vicario del questore di Padova, Domenico Farinacci -. Al momento crediamo che sia venuto a Padova volontariamente, anche se non è ancora chiaro il motivo».

«Ultimamente mi chiedeva spesso di dargli dei soldi in più rispetto allo stipendio, degli anticipi, ma non so per quale motivo gli servissero - ricorda il datore di lavoro di Gianluigi -. Quando l’ho sentita, sua madre mi ha confidato che aveva scoperto degli strani bonifici fatti di recente dal figlio». Una circostanza confermata per telefono dalla donna, che non ha voluto aggiungere altro. «Mi scusi, ma in questo momento non ho nemmeno la forza per parlare», ha detto prima di scoppiare in lacrime.

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Valentino Gonzato

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