<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vicenza

Droga, pistole, coltelli e soldi: la violenza a ritmo di trap

di Karl Zilliken

Droga, pistole, coltelli, soldi, gang, regolamenti di conti e un sacco di problemi con polizia e carabinieri che vengono evitati, osteggiati e in qualche caso anche minacciati di morte. Sempre a suon di rime che seguono rigorosamente il beat. È una parte della scena trap vicentina che non ha paura di ostentare tutta la sua durezza e violenza nei video che corrono sul web racimolando diverse migliaia di visualizzazioni. Anzi, la preoccupazione principale è proprio quella di mettere insieme rime che dimostrino di essere trapper veri, con problemi altrettanto reali e una vita difficile e sempre al limite, perché la credibilità sulla scena è tutto. 

I video E così, nel video del brano “Wanted wanted” del duo Gilo e Mynigga, la premessa è che si tratta di una “storia vera” e che in zona stadio nel 2018 uno dei due ragazzi è «scappato dalle guardie» e si è ritrovato ricercato da «cinque stelle, come fossi latitante», facendo riferimento anche al videogame Gta ma soprattutto specificando la causa di questi problemi con la giustizia e cioè i «passaggi come Harden». Se il cestista Nba è abile nel passare la palla a spicchi, l’abilità del giovane musicista sembra essere quella di passare le dosi di droga senza essere scoperto. Quindi il racconto prosegue con i sette poliziotti arrivati sotto l’abitazione del cantante e del dialogo delle forze dell’ordine con la mamma del ragazzo che, preoccupata, piangeva. Per questo le rime proseguono con quanto riferito dagli agenti alla madre del trapper: «Suo figlio stava al parco a spacciare; appena ci ha visto si è messo a scappare» e si chiudono con le considerazioni dello stesso artista e con una minaccia di morte: «Continua a piangere mia madre; sbirri di m. vi farei ammazzare». E se in un altro video del duo “Soldi personali” c’è anche il riferimento a «Campiello Sinaloa», che paragona l’area del Campiello di viale San Lazzaro allo stato messicano famoso per il cartello del narcotraffico, passando al clip che accompagna il brano “36100” del trapper No Face, ambientato tra via Genova e via Torino, si parte con uno scambio di droga, trasformatosi in una rapina e si arriva a un regolamento di conti. Il tutto a suon di minacce con la pistole e a un sacco di pugni e calci. Tra le rime c’è «36100 piazza di spaccio, lo tatuo sul braccio». Il messaggio portante è che è meglio non avere guai con il trapper, altrimenti è pronto a scatenare la sua “36100 gang” e se «trova l’indirizzo, sono problemi». In tutti i video, ci sono grandi compagnie di ragazzi che ballano sui beat delle canzoni, a volte mostrando pistole, coltelli e mazze ma soprattutto banconote e droga.
La situazione La premessa è che nel 2021 l’artista più ascoltato in Italia su Spotify è stato Sfera Ebbasta. Circa un lustro fa, quando da Cinisello Balsamo si è affacciato nel panorama del rap e della trap, parlava di droga, spaccio e problemi con la polizia di bravi ragazzi rovinati da brutti quartieri. Il genere impone determinati temi e quindi i giovani artisti devono attenersi a un copione. Non è questione di demonizzare chi fa musica raccontando le proprie esperienze, ma probabilmente questi video e queste canzoni, ci sono in ballo circa 150 mila visualizzazioni solo nei due canali degli artisti citati, trasmettono anche un messaggio chiaro in un periodo che vede il capoluogo è segnato da un’inusuale ondata di aggressioni e violenza: esiste una fetta di ragazzi che ragiona con valori diversi e, probabilmente, agisce anche in maniera non convenzionale per «uscire dal barrio», come canta Bank Madiba nel video del brano “Vicenza nuova Atlanta”, girato anche in zona banche. 

 

Suggerimenti