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Il caso

Droga, alcol e risse in centro a Vicenza. «Siamo ostaggi di questi ragazzi»

Il ferimento di un ragazzo avvenuto venerdì notte in piazza Biade è solo l’ultimo episodio sotto palazzo Uffici. Gli esercenti: «Va sempre peggio»

Le bottiglie di alcolici se le portano da casa oppure chiedono ai maggiorenni del gruppo di acquistarle al supermercato. Si danno appuntamento nei fine settimana sotto il porticato di palazzo Uffici in piazza Biade dove bevono senza misura e fumano “erba”, come testimonia il forte odore di cannabis che si propaga fino ai plateatici dei locali infastidendo gli avventori, così come la musica trap ad alto volume che esce dalle casse portatili bluetooth che qualche ragazzino tiene in mano.

Alcol, spinelli e sottofondo trap

Con l’alcol che scorre a fiumi e gli spinelli che passano di mano in mano basta poco per far scoppiare una rissa. Uno sguardo torvo, un malinteso oppure un complimento rivolto a una delle tante ragazze per accendere la miccia. Come accaduto venerdì, quando sono volate sedie e bottiglie e un minorenne è stato portato in ambulanza al pronto soccorso per essere stato colpito con una catena. Il parapiglia scoppiato lo scorso fine settimana sarebbe però solo l’ultimo violento episodio che si verifica all’ombra di palazzo Uffici. Tant’è che più di un esercente ha già interessato le istituzioni affinché venga finalmente risolta la situazione.

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Una cinquantina di giovani in piazza Biade

Con il passare dei giorni, sono emersi nuovi particolare sul caos di venerdì. Quella sera in piazza Biade c’era una cinquantina di giovani e giovanissimi. Qualcuno di loro avrebbe rubato un paio di scarpe e due portafogli ad altri partecipanti alla serata, provocando la reazione di questi ultimi. A quel punto, il porticato e la piazza si sarebbero trasformati in un ring dove i contendenti si sono sfidati senza esclusione di colpi. 

L'allarme dato da alcuni avventori di un vicino locale

A dare l’allarme al Suem è stato un gruppo di amici seduto a uno dei tavolini del dehor di un locale. «Ben prima che si scatenasse la rissa, questo enorme gruppo di ragazzi, evidentemente minorenni, si trovava sotto i portici di palazzo Uffici a consumare alcolici, sporcare e fare uso di sostanze - ha riferito una testimone, che ha chiesto l’anonimato per paura di ritorsioni -. Poco dopo le cose sono degenerate. Abbiamo visto volare bottiglie di vetro e ragazzi che si colpivano con sedie e catene. Preoccupati per quello che stava accadendo, abbiamo provveduto a chiamare un’ambulanza, dato che un ragazzo aveva il volto completamente ricoperto di sangue, e le forze dell’ordine, alle quali abbiamo descritto tutto ciò che stava succedendo sotto i nostri occhi, chiedendo di intervenire il prima possibile. Peccato che non sia arrivato nessuno».

Una pattuglia dell'esercito ha assistito alla scena senza intervenire

La giovane, che si è allontanata da piazza Biade attorno alla mezzanotte e 30 minuti, ha inoltre sottolineato che una pattuglia dell’esercito avrebbe assistito alla scena, ma non sarebbe intervenuta. Come verificato, la chiamata al Suem è stata effettuata due minuti dopo la mezzanotte, quella al 113 un minuto più tardi. La questura ha fatto sapere di aver girato la segnalazione ai carabinieri, ma alla caserma di via Muggia non risultano interventi. Nemmeno guardia di finanza e polizia locale hanno inviato pattuglie in piazza Biade. Il giorno seguente, gli agenti del comando di stradella Soccorso Soccorsetto hanno comunque esaminato i filmati per cercare di ricostruire l’accaduto. 

Gli esercenti esasperati dai giovani balordi

«Siamo ostaggi di questi giovani, la maggior parte dei quali di origine straniera», riferisce uno degli esercenti. Pure loro preferiscono non esporre sé stessi e i loro locali per paura di ripicche. «È un problema che sussiste da tempo, ma nelle ultime settimane sono sempre di più. Si ritrovano il venerdì e il sabato e poi fanno a botte. Sono gli stessi che si erano accoltellati mesi fa». I titolari dei locali che chiudono dopo l’aperitivo sono costretti a «tirare su il plateatico ogni volta o a legare con il lucchetto sedie e tavolini, perché se li portavano sotto il porticato». «Sono pericolosi perché si lanciano addosso sedie e bottiglie. Alla mattina troviamo di tutto per terra - conclude un’altra esercente». 

Valentino Gonzato

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