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LA TENDENZA

Dai “pissacan” al “foraging”. Tutti alla ricerca di erbe selvatiche

In aumento gli appassionati della raccolta di specie particolari e funghi. L’associazione Bresadola avvisa: «Fate attenzione»

«Mia nonna una volta diceva “’ndemo nei campi a tirar su radici”. Adesso si dice fare “foraging”». È il passato che ritorna. E le nuove tendenze che si stanno registrando anche nel Vicentino lo confermano. Nel caso, appunto, del foraging, si può parlare di un vero e proprio ritorno alla natura dato che altro non è, come lo definisce il Cucchiaio d’Argento, una pratica che “consiste nel raccogliere ingredienti spontanei nel loro ambiente naturale”. In sostanza imparare a riconoscere e a raccogliere, in modo corretto, erbe ed erbette spontanee, da usare poi in cucina. Una pratica che non si improvvisa, anche perché gli errori possono costare caro. È il caso del “falso zafferano”, che può essere letale.

La passione sta crescendo

Che la passione stia crescendo lo conferma anche Francesco Zanotto, responsabile dell’ufficio Caccia, pesca e funghi della Provincia e socio del gruppo micologico La Bresadola. «Negli ultimi anni, anche per le molte trasmissioni televisive sulla cucina, è cresciuto l’interesse per la raccolta di erbe ed erbette selvatiche commestibili - racconta - anche tra i giovani. Una spinta è arrivata anche dal Covid, che ha aumentato la voglia di stare all’aperto». «E non occorre andare chissà dove, anche qui a pochi passi dalla città si può trovare molto».

Asparagi selvatici, bruscandoli, “pissacan”, carletti

Ma quella per le erbette non è l’unica passione in aumento. In crescita esponenziale anche gli interessati al mondo dei funghi. «Anche in questo caso - aggiunge Zanotto - abbiamo notato una crescita della partecipazione agli eventi dopo il Covid. E anche per i funghi vale la regola della prudenza: bisogna essere preparati a riconoscere ciò che si può mangiare e ciò che non si può». E da qui un avviso: «Un fungo lo si riconosce attraverso i cinque sensi. Non fidarsi dei gruppi social, dove mandare una foto per sapere se il fungo è buono o no. Può essere rischioso».

Parte un corso

Per imparare l’arte della raccolta dei fughi e quella delle erbette, il 18 marzo partirà un ciclo di incontri promosso proprio dal gruppo micologico vicentino “Bresadola”. L’associazione, tra gruppo cittadino e delegazioni, conta oggi 440 soci attivi. La didattica è una delle missioni del gruppo. Nell’anno scolastico in corso sono già state programmate attività con uscite sui colli Berici con 12 classi di 6 scuole primarie e secondarie del vicentino

Il percorso al via la prossima settimana prevede una serie di lezioni tenute da esperti e dedicate alla micologia (lunedì 18 e 25 marzo e lunedì 8 aprile), erbe e erbette (15 aprile), funghi primaverili (22 aprile), normativa (29 aprile). Il 20 aprile è prevista un’uscita. Lo scorso anno il corso è stato seguito da oltre 60 vicentini. Le serate si tengono nella sala riunioni dell’Oratorio dell’Araceli. Una sede che, tuttavia, inizia a stare stretta. «Siamo in contatto con Comune e Ulss per cercare uno spazio alternativo», precisa Zanotto. Ma con alcune caratteristiche: «Deve avere parcheggio e deve essere libera il lunedì sera. Le persone il sabato e la domenica vanno a funghi, e lunedì vengono a farli controllare dagli esperti». 

Alessia Zorzan

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