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Il fenomeno

Allerta cyberbullismo nel Vicentino: vittime della violenza 174 minori in un anno

Rapine e lesioni possono essere conseguenze dirette delle vessazioni. La polizia di Stato ha denunciato 20 ragazzi e fa campagne nelle scuole
Il fenomeno del cyberbullismo è in crescita tra i minorenni che cadono vittima di loro coetanei ARCHIVIO
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Tra i pericoli della Rete, il cyberbullismo è sicuramente uno dei fenomeni più diffusi e preoccupanti. È la trasposizione sul web del bullismo, che internet è in grado di amplificare rendendo ancora più pesanti le forme di vessazione ai danni delle vittime. Post sui social network e chat su gruppi di messaggistica istantanea, corredati da commenti diffamatori, foto e video, diffusi dai ragazzi con l’unico obiettivo di danneggiare, intimorire e mettere in imbarazzo altri giovani. Persecuzioni che possono avere anche conseguenze drammatiche, come purtroppo insegnano diversi casi di cronaca.

La repressione

Non è l’unica arma in possesso delle forze dell’ordine per arginare il fenomeno. Un aspetto altrettanto importante del lavoro portato avanti dalla polizia di Stato, tramite la propria divisione di polizia postale e delle comunicazioni, è rappresentato dalla prevenzione. In primis, dagli incontri promossi con gli studenti per parlare non solo di cyberbullismo, ma anche degli altri rischi del web come l’adescamento online, fornendo inoltre ai ragazzi numerose informazioni sui reati che, anche inconsapevolmente, potrebbero commettere con un utilizzo improprio di internet.

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I dati nel Vicentino

Nel corso del 2022 i minorenni vittime di reato nel Vicentino sono stati complessivamente 174. Ovviamente nella casistica rientrano tutte le tipologie di delitti, che comunque possono essere una conseguenza più o meno diretta di forme di vessazione. I casi di cyberbullismo seguiti dagli agenti della sezione di polizia postale sono stati invece 2 (così come l’anno precedente) e hanno portato alla denuncia degli autori. Sempre in base ai dati forniti dalla questura, i minori denunciati in totale sono stati 20: oltre alla coppia di cyberbulli, 3 ragazzi sono finiti nei guai per lesioni dolose, 6 per furto, 8 per rapina e l’ultimo per un reato “non definibile”.

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Nuova legge

Tornando alla piaga rappresentata dal cyberbullismo, nel giugno 2017 è entrata in vigore una legge ad hoc che si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno “in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti”. Dopodiché, nel 2017 è stata emanata una seconda legge che ha introdotto una serie di novità. Una delle principali prevede che anche i minori possano sporgere denuncia. Il legislatore ha poi abbassato a 14 anni l’età minima per fare richiesta ai siti internet che gestiscono dati o ai social di rimuovere un contenuto sgradito, anche se apparentemente non prefigura alcuna ipotesi di reato. In questo caso, se il gestore del sito o del social non rimuove il contenuto segnalato entro 48 ore, dovrà farlo il Garante per la protezione dei dati personali (entro altre 48 ore).

La novità

La terza importante innovazione è l’ammonimento del questore, che ha la facoltà di applicare anche a minori questa misura di prevenzione personale già prevista per i maggiorenni in caso di stalking e maltrattamenti. Sempre la nuova legge del 2017, infine, ha previsto l’istituzione del tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, sotto la responsabilità della presidenza del Consiglio, che ha “il compito di elaborare un piano di azione integrato per il contrasto e la prevenzione del cyberbullismo, nonché di realizzare un sistema di raccolta dati finalizzato al monitoraggio dell’evoluzione dei fenomeni”. Ogni scuola italiana è inoltre invitata a nominare un referente “che avvii corsi di formazione per gli insegnanti così che possano avere le competenze per riconoscere questo tipo di comportamenti”. 

 

Valentino Gonzato

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