Il bullismo e il cyberbullismo si combattono anche con la prevenzione e le campagne di sensibilizzazione informative, promuovendo un clima culturale, sociale ed emotivo in grado di scoraggiare sul nascere i comportamenti prevaricatori e di prepotenza. Proprio per questo fine, anche l’Arma dei Carabinieri è scesa in campo con la diffusione, pochi giorno fa, di un video di sensibilizzazione già pubblicato su tutti i canali social ufficiali.
Nelle sue varie forme, fisica, verbale o psicologica, il bullismo è una vera e propria forma di violenza. Con l’avvento di nuove tecnologie, l’evoluzione di questo fenomeno è il così detto cyberbullismo, che viaggia sul web e molto spesso sui social network o applicazioni di messaggistica. Attraverso questi canali, si diffondono immagini offensive, minacce o insulti. Cosa fare allora? Innanzitutto la vittima di bullismo non deve vergognarsi di tutto ciò: non è mai colpa sua. Non deve isolarsi, non deve aver paura di andare a scuola. Anzi, farebbe bene a parlarne con genitori, insegnanti o persone di fiducia. E se riguarda qualcun altro? Parlarne, non significa “fare la spia”, ma aiutare un’altra persona.
Sul sito www.carbinieri.it è possibile inoltre effettuare il “Bullizzometro”. È un test di autovalutazione, elaborato dal Reparto Analisi Criminologiche del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, per rilevare i segnali del livello di violenza subita. È utile ai giovani a rilevare i segnali di atti di bullismo e cyberbullismo. Il test inoltre contiene consigli utili per chiedere supporto e aiuto in base al livello di violenza riscontrata. Oltre alle ormai note e certamente apprezzate conferenze svolte ogni anno dai Carabinieri negli istituti scolastici della provincia sul tema, si aggiunge un nuovo tassello nella lotta ad un fenomeno non trascurabile, che si può e si deve contrastare, orientando le giovani menti alla cultura della legalità
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